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Lupi, autorizzato l’abbattimento di due esemplari in Alto Adige. Brambilla: «Ennesimo attacco alla fauna selvatica»

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«Il via libera all’uccisione di due lupi da parte del presidente della provincia autonoma di Bolzano è inaccettabile: dobbiamo dire basta, una volta per tutte, allo sterminio della fauna selvatica che in Alto Adige, come in Trentino, viene puntualmente proposto come soluzione ai problemi di convivenza con i carnivori. Problemi generati da amministrazioni che si rifiutano di fare politiche di prevenzione dei danni, per poter dare voce alle armi. È ora di dire basta: per questo, con la Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente che mi onoro di presiedere, presenteremo a breve un’istanza cautelare per sospendere questo ennesimo attacco ai selvatici». Così l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, commentando l’autorizzazione, firmata dal presidente Arno Kompatscher in data 30 luglio ma diffusa solo oggi, di abbattere due lupi in Val Venosta «colpevoli» di aver compiuto alcuni attacchi ai danni di pecore.

Leidaa, insieme a Leal e Oipa, ha predisposto un’istanza cautelare ante causam al Tar di Bolzano, per chiedere la sospensione dell’autorizzazione all’abbattimento. Nel testo si sottolinea, tra l’altro, che il declassamento del lupo da specie «particolarmente protetta» a specie «protetta» non è stato ancora recepito nell’ordinamento italiano. Il provvedimento del presidente della Provincia autonoma dà per scontato che il prelievo di due lupi «a caso» metta fine alle predazioni, mentre «sono del tutto ignoti gli effetti sui branchi di lupi di uccisioni indiscriminate», chiariscono le associazioni, evidenziando come la linea delle Province autonome riguardo alla gestione dei grandi carnivori violi le normative comunitarie, e «ben potrebbe esporre il nostro Paese all’apertura di una (ulteriore) procedura d’infrazione in tema di gestione della fauna selvatica, ed è in contrasto con l’articolo 9 della Costituzione che “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”».

A intervenire nel dibattito anche l’Ente Nazionale Protezione Animali che  annuncia di aver attivato i propri legali e di presentare ricorso al TAR contro la decisione: «Si tratta di un atto puramente politico che ignora completamente le evidenze consolidate in materia di convivenza tra allevamento e fauna selvatica», chiarisce una nota dell’Enpa. «Parliamo di due lupi scelti “a caso”, in risposta a 31 attacchi al bestiame su un intero territorio, senza tra l’altro alcuna prova che siano effettivamente gli animali responsabili. Una misura senza basi solide, che – come tutti gli abbattimenti – non risolve nulla e rischia solo di alimentare un clima di ostilità e ignoranza nei confronti dei predatori selvatici». Enpa sottolinea come gli abbattimenti non siano mai risultati efficaci nel contenere i danni da predazione e come, al contrario, sia necessario mettere in atto misure di prevenzione ben progettate e coordinate: recinzioni elettrificate, cani da guardiania, presidi attivi e buone pratiche di custodia. 

31 luglio 2025 ( modifica il 31 luglio 2025 | 20:05)

31 luglio 2025 ( modifica il 31 luglio 2025 | 20:05)

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