
Poco più di due settimane fa, era il 28 settembre, Romelu Lukaku ha pianto la morte del padre Roger, scomparso all’età di 58 anni a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, Paese nel quale era tornato dopo essersi separato dalla madre dei suoi figli.
Ma adesso Romelu e suo fratello Jordan (con un passato in Italia, nella Lazio tra il 2016 e il 2020) hanno rivelato come il loro sforzo di rimpatriare la salma in Belgio, dove la cerimonia era stata inizialmente programmata per venerdì a Bruxelles, sia stato vanificato. I due giocatori hanno fatto un post congiunto sui social per denunciare senza timore i dissidi familiari che stanno impedendo loro di riportare la salma in Belgio e di celebrare il funerale a Bruxelles.
«A causa di alcune decisioni prese a Kinshasa, le esequie non si terranno in Belgio», si legge nel testo. Senza giri di parole Romelu e Jordan parlano proprio di presunte «estorsioni da parte di alcuni membri della famiglia. Se nostro padre fosse ancora tra noi, non lo avrebbe mai accettato», hanno continuato i due Lukaku, affranti e anche arrabbiati per non poter accompagnare il padre «dignitosamente nel suo ultimo riposo». La rottura è insanabile: «Abbiamo capito perché nostro padre ci teneva lontani da diversi membri della famiglia. Alcune persone hanno voluto sabotare questo. Che Dio benedica la tua anima, Papà. Ti amiamo».
15 ottobre 2025 ( modifica il 15 ottobre 2025 | 08:15)
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