
I cieli di Torino tornano a brillare grazie alle 32 installazioni luminose di Luci d’artista, dislocate nel cuore (ma non solo) della città. Per la 28ª edizione della manifestazione quattro nuove opere renderanno più preziosa la «costellazione» nel capoluogo piemontese: Tracey Emin, con Sex and Solitude ai Giardini Reali bassi; il Soundwalk Collective, insieme alla poliedrica cantautrice Patti Smith e al compositore Philip Glass, con il progetto speciale Mummer Love, alle Ogr; Riccardo Previdi e il suo lavoro Bouncing the Ball in piazza San Carlo, e, infine, Gintaras Didžiapetris con Untitled, al Museo regionale di Scienze naturali.
Proprio l’installazione di Tracey Emin sarà la prima tappa del tour inaugurale itinerante al via venerdì 24 ottobre alle 18.15 con l’accensione della prima e unica opera pubblica dell’artista internazionale in Italia, donata alla città di Torino dalla Fondazione Arte Crt in occasione del suo 25º anniversario. In questo neon, realizzato originariamente per la mostra personale svoltasi quest’anno al Palazzo Strozzi di Firenze, troviamo una sintesi dei temi centrali della sua ricerca artistica: la sessualità e la fragilità vengono qui comunicate attraverso una scritta che riproduce la grafia dell’artista, ormai tratto distintivo dei suoi lavori. Emin racconta che il neon, che utilizza dal 1995, è per lei qualcosa di familiare, che la riporta con la mente alle giornate d’infanzia trascorse a Margate, una cittadina sul mare nella contea del Kent, in Inghilterra, dove le insegne luminose fanno parte del paesaggio costiero. Di tutti i linguaggi artistici che Emin ha scandagliato nel corso della sua lunga carriera, dove ha affrontato, ad esempio, la pittura, il disegno, la scultura e la fotografia, quello della scrittura rivela anche la sua abilità con le parole: la capacità di trasformare delle frasi brevi in messaggi evocativi ricorda l’antico rito in cui si affidavano al mare dei piccoli biglietti dentro una bottiglia.
Il filo sottile della poesia collega l’opera di Emin con l’altra installazione che porta la firma della Fondazione Crt, insieme alla Fondazione Arte Crt e alle Ogr Torino: Mummer Love accenderà la Corte Est con un’esperienza immersiva che accompagnerà il pubblico attraverso il mondo poetico di Arthur Rimbaud, insieme ai canti sufi, alle note suonate al pianoforte dal maestro Philip Glass e alla voce di Patti Smith, che recita versi dalla raccolta Illuminations. Il collettivo formato da Stephan Crasneanscki e Simone Merli utilizza il suono come strumento di ricerca nella relazione tra l’essere umano e l’ambiente, e alle Ogr porta in scena un evento che unisce arte, musica e poesia. «Con due nuove installazioni luminose donate alla collettività, la Fondazione Crt rinnova e rafforza il suo sostegno storico a Luci d’artista — dichiara la presidente della Fondazione Crt Anna Maria Poggi —. Le opere, firmate da protagonisti internazionali, testimoniano la volontà della Fondazione di promuovere meraviglia e partecipazione. Con Luci d’artista vogliamo continuare a proiettare Torino tra le capitali europee dell’arte e della creatività contemporanea».
Riccardo Previdi firma la terza novità della rassegna, Bouncing the Ball, in piazza San Carlo, sostenuta da Nitto Atp Finals, evento del grande tennis ospitato in città dal 2021. A guardare l’opera, la connessione con lo sport è evidente: da ellissi a cerchio, l’installazione rappresenta l’azione del rimbalzo di una pallina nel momento dell’impatto. Forme che si collegano a quelle presenti sulle facciate delle due chiese gemelle, con i loro rosoni ellittici. La creazione di Previdi sarà inaugurata l’8 novembre 2025, in prossimità dell’apertura della manifestazione sportiva. Infine, tra via Accademia Albertina, angolo via Giolitti, i visitatori ammireranno Untitled, lavoro che l’artista Gintaras Didžiapetris aveva pensato per il padiglione congiunto lituano e cipriota alla 55ª Biennale di Venezia. Con l’opera si è avviata una collaborazione con il Lithuanian Culture Institute, inserita all’interno della nuova sezione di Luci d’artista, intitolata Duet, che ha l’obiettivo di creare una rete con realtà culturali internazionali, alla quale si aggiunge anche macLyon, Musée d’Art Contemporain di Lione (Francia).
Non mancheranno poi le nuove collocazioni, possibili attraverso un importante lavoro di restauro del patrimonio della rassegna. Ne è un esempio Doppio passaggio di Joseph Kosuth, ideata nel 2001, completamente restaurata, grazie, tra gli altri, alla Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino.
24 ottobre 2025 (modifica il 24 ottobre 2025 | 12:37)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
24 ottobre 2025 (modifica il 24 ottobre 2025 | 12:37)
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