
Con il Barattolino, lo Stecco Ducale e il logo con il cono che fa slurp disegnato da Milton Glaser (il designer che ha inventato il logo I love NY), Sammontana «il gelato all’italiana» ha conquistato il mondo. Il 3 novembre si è spento Loriano Bagnoli, che con i fratelli Renzo e Sergio ha trasformato la latteria-bar di famiglia in un colosso del gelato e della pasticceria surgelata da quasi un miliardo di euro di fatturato e 2.400 addetti, con le radici ben piantate nella sua Empoli.
E la città intera lo piange. Nella storica sede dove Sammontana è nata, in via Tosco Romagnola è stata allestita la camera ardente mentre i funerali si svolgeranno il 4 novembre alle ore 15.30 nel Duomo di Empoli e saranno accompagnate da un minuto di silenzio in tutte le sedi dell’azienda.
Loriano Bagnoli, 86 anni, patron e presidente onorario di Sammontana — azienda guidata dal figlio Leonardo, assieme a Marco, figlio di Renzo — ha passato tutta la vita in azienda, prima nel laboratorio, poi nella prima fabbrica a Empoli, interessandosi di tutti gli aspetti della produzione.
La sua altra passione era la famiglia, assieme allo sport, con il calcio che giocava come attaccante nei tornei aziendali e sponsorizzava con l’Empoli, assieme al ciclismo con la Sammontana-Bianchi di Moreno Argentin che vinse con lo sponsor gelataio un Mondiale.
Un padrone all’antica, esigente, ma apprezzato anche dai suoi operai, come racconta Rossano Rossi, segretario regionale della Cgil: «Dire “lavoro alla Sammontana” per noi di Empoli era motivo di orgoglio. Ho fatto la mia prima stagione estiva alla Sammontana che avevo 16 anni e ci sono rimasto fino al 2002. Sono entrato subito in Cgil e più tardi nella Rsu di fabbrica, dove oggi c’è mio figlio… Era il padrone, ma conosceva tutti gli operai e si interessava a tutti, era sempre in azienda e ha continuato a venire finché è stato bene. Loriano, io lo chiamavo così e lui mi chiamava Rossano, ci ha sempre visto lungo nelle scelte per l’azienda e tutti noi eravamo coinvolti, crescere interessava a tutti e difficilmente ho visto un tale attaccamento in altre fabbriche. Ma lui era il padrone e noi gli operai e ci sono stati scontri anche durissimi, come quando facemmo un mese di sciopero; e da quella volta ci siamo guadagnati il suo rispetto e abbiamo poi trovato sempre l’accordo».
Così con il tempo i due sono diventati amici: «Giocavano anche a calcio insieme, io in difesa, lui avanti e una volta siamo arrivati in finale al torneo interaziendale dell’empolese… Loriano Bagnoli ci ha lasciato ed io ho perso un vero amico. Gli volevo veramente bene».
Entrare in fabbrica era anche sentire l’odore di cioccolato — «Era il 2016, visitai per la prima volta l’azienda e ricordo ancora che mi fece assaggiare il gelato appena uscito dalla macchina, era il gelato più buono del mondo!», dice l’ex sindaca di Empoli, Brenda Barnini — ed il cordoglio della città è stato espresso dal sindaco Alessio Mantellassi: «Ci lascia un pezzo della Empoli industriosa, che ha costruito il futuro dal dopoguerra. Mando un abbraccio fortissimo a Leonardo, a Caterina e a tutta la famiglia Bagnoli».
A nome degli industriali, il ricordo di Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana: «Abbiamo perso un coraggioso imprenditore che ha segnato la storia dell’industria alimentare nel mondo. Con lui se va non solo un grande collega, ma un uomo d’impresa dotato di una straordinaria vivacità e visione».
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4 novembre 2025
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