Il trend di accesso delle donne a lavori considerati tradizionalmente come appannaggio prevalentemente maschile è in costante crescita. In un’indagine dell’Osservatorio di Orienta, emerge che nel settore della produzione si nota un incremento del 20% circa di candidature femminili, soprattutto nelle mansioni riferite alla logistica, all’assemblaggio e al montaggio.
Settori al femminile
Nella professione di ingegnere civile, meccanica e elettronica, ritenute storicamente e numericamente lavori al maschile, inoltre, è in atto una vera e propria inversione di rotta. Negli ultimi anni stanno crescendo in maniera costante le candidature di donne verso queste posizioni con una percentuale media di crescita riscontrata del 15-20%. Al momento la crescita in questo senso non è omogenea in tutti i settori e territori, tuttavia, il trend è ormai consolidato. Si segnalo, poi, un aumento delle candidature anche nell’ambito dell’ingegneria elettronica e informatica. Anche in questi ambiti lavorativi è in corso una evidente inversione del trend. Le mansioni tipiche del lavoro in magazzino un tempo erano soprattutto maschili. Oggi, molte donne hanno il patentino del carrello elevatore e del muletto, e lavorano in tale ambito. In particolare, si segnale il caso particolare del settore del legno e dell’arredamento navale, in cui i progettisti un tempo erano solo uomini, mentre adesso cominciano a farsi largo le donne e ad aumentare le candidature femminili per queste posizioni. Anzi, in alcuni casi si nota una preferenza verso le candidature delle donne per una riscontrata maggiore flessibilità, precisione e duttilità. Nel settore dei trasporti, poi, è in cresciuta l’interesse e le candidature femminili in molti ambiti, tra cui si segnala la crescita per la mansione di capotreno e un incremento di donne con patente C e D nell’ambito del trasporto su gomma, sia passeggeri che merci.
La reazione delle aziende
Seppur si segnalano casi in cui alcune aziende sono ancora reticenti nel considerare le candidature di donne verso posizioni ritenute tradizionalmente maschili, più in generale ci sono molte aziende culturalmente al passo con i cambiamenti sociologici e professionali in atto. In particolare., sempre più aziende mostrano un’apertura concreta verso le donne che si candidano per mansioni storicamente maschili e la presenza femminile in questi lavori è sempre più visibile.
«La crescente presenza femminile in ambiti lavorativi storicamente considerati una prerogativa maschile, segnala una profonda trasformazione culturale del mercato del lavoro, che riflette un cambiamento in corso nell’intera società. Il tema della parità si esprime in modo dirompente anche nell’ambito professionale e del lavoro, dove, in una prassi che definirei perseverante, tradizionali barriere, prevalentemente culturali, stanno venendo meno – spiega Valeria Giaccari, Consigliere Delegato Orienta – L’osservazione costante sul campo che contraddistingue chi, come noi, ogni giorno si misura con la realtà dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, ci fa constatare un reale e fruttuoso cambiamento in questa direzione. Certo, la strada da percorrere è ancora lunga, penso per esempio alle professioni STEM in cui la presenza femminile va incoraggiata, ma il percorso è ormai segnato».
1 luglio 2025 ( modifica il 1 luglio 2025 | 09:28)
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