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«L’Odissea delle donne», le voci di Atena, Penelope, Circe, Calipso, Nausicaa ed Euriclea

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Atena, Penelope, Circe, Calipso, Euriclea, Nausicaa: donne inquiete e indomite. Ulisse è l’uomo fisicamente assente, ma presente nella loro determinazione a restituirne l’immagine e la sua storia da una diversa, insolita, angolatura.

Si intitola infatti L’Odissea delle donne lo spettacolo tratto dal romanzo best-seller di Marilù Oliva, diretto dalla regista di Cinzia Maccagnano, in scena il 6 agosto a Sarsina nell’ambito del Plautus Festival.
Un’Odissea raccontata da tenaci figure femminili che non si arrendono, ma al contrario inchiodano l’eroe omerico alle sue responsabilità. 

Un’inedita prospettiva che, nell’interpretazione dei vari personaggi, offre un alternarsi di punti di vista: da Penelope (Liliana Massari), che non si accontenta di essere la fedele consorte in perenne attesa, ma gareggia col marito in quanto a scaltrezza e ostinazione; alla maga Circe (Silvia Siravo) che evidenzia senza scrupoli il suo dichiarato disprezzo nei riguardi degli uomini ; e poi, dalla giovane, tenera Nausicaa (Elenora Bernazza); alla devota, infaticabile nutrice Euriclea (Sonia Barbadoro).

Ma è Atena, dea ex machina (Federica Di Martino), a dirigere il coro scomposto delle ribelli tutt’altro che succubi del maschio, e che intraprendono un confronto spietato con l’altro sesso.
Dunque, si tratta di un’Odissea provocatoriamente ribaltata, che propone la lettura di un testo classico a rovescio, dove si esaltano soprattutto i sentimenti umani a dispetto dell’arroganza, della prepotenza, della violenza maschile. E oggigiorno, purtroppo, è quanto mai attuale il tema dell’Odissea vissuta dalle donne, vittime, ormai quasi quotidianamente, di stupri e omicidi tra le pareti domestiche.
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1 agosto 2025

1 agosto 2025

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