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L’incubo dei «droni supposta», perno della strategia russa in Ucraina: «Mille lanci a settimana, uccideranno più bambini»

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«Moriranno ancora più bambini». Gheorgy è un ingegnere di Kiev ed è capitano della 59esima brigata dell’esercito. Alla fine dell’estate scorsa è stato ferito al fronte da un drone vicino a Pokrovsk e ora sta seguendo un programma di riabilitazione psicofisica. «Che un militare resti ferito o ucciso, lo posso accettare. Ma che Putin possa colpire civili innocenti mentre dormono nei loro letti, no».

Gheorgy è arrabbiato: come tutti ha letto la notizia della sospensione degli aiuti militari statunitensi. Ma meglio di altri è consapevole del rischio che il numero di attacchi coi droni russi aumenti sia sul fronte che nelle città, tanto più che i suoi colleghi, nell’arco di pochi, mesi troveranno senza armi per abbattere gli Shahed. «Tre quattro o mesi al massimo e poi diventa davvero complicato difendersi», sospira. Inoltre, come chiunque sia sopravvissuto ad un drone di «fabbricazione iraniana», il capitano sa che dopo l’impatto devi guardarti dalle fiamme perché tra i vari materiali con cui vengono caricate le testate ci sono potenti sostanze incendiarie. 

Infine, da ingegnere ha notato come i «modelli» di Shahed siano ormai molti. «Uno è il Geran (il geranio) di fabbricazione russa l’altro è Garpiya (l’arpia), poi il Gerbera che è un’esca per distrarre i sistemi anti missile». Bianchi i primi modelli prodotti da Teheran, nella loro forma attuale gli Shahed misurano circa 3,3 metri, e nonostante il loro peso di 180 chili si muovono quasi invisibili nei cieli notturni avvolti in scafi in fibra di carbonio nero per evitare i radar.

Nell’ultimo anno i tecnici ucraini hanno identificato almeno cinque tipi di testate, tra cui cariche termobariche, incendiarie e ad alto esplosivo in contenitori d’acciaio frammentati di vario peso. Alcuni campioni analizzati questa primavera raggiungevano i 90 chili. E ora i droni dello zar sono dotati di modem e schede Sim ucraine, che si collegano alle reti cellulari; i modelli più recenti ne hanno più di una, per passare a un nuovo numero di telefono in caso di interruzione della connessione. Disturbarli con le tecniche di jamming è diventato dunque sempre più difficile.

Economici e sgraziati («sembrano delle supposte», scherza Gheorgy), gli Shahed sono il perno della strategia spietata e nemmeno troppo raffinata che il Cremlino applica all’Ucraina.

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Dal 2022 gli attacchi con droni si sono quasi quintuplicati, raggiungendo una media di 1.048 lanci a settimana dopo metà febbraio, quando Trump ha iniziato a fare pressione per il cessate il fuoco. L’8 giugno, Mosca ne ha lanciati 479 in una sola notte. Questo — dice Gheorghy — significa solo una cosa: più morti civili. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani conferma che le vittime civili in Ucraina sono aumentate del 37 per cento nel periodo compreso tra dicembre 2024 e maggio 2025, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con 968 civili uccisi e 4.807 feriti.

La produzione dei droni russi è ormai tutt’altro che solo iraniana. In collaborazione con aziende cinesi, la Russia ha anche ampliato la linea con la produzione in uno stabilimento di Izhevsk della Kupol che proprio nei giorni scorsi è stato bombardato e fermato. E non solo. Secondo diverse inchieste, compresa una dellAfp, il bacino di manodopera di Alabuga, in Tatarstan, comprende studenti di appena 15 anni provenienti da una scuola professionale reclutati con l’inganno e giovani donne africane fatte arrivare con la promessa di formazione e impiego nel settore alberghiero, poi tenute sotto sorveglianza e costrette a lavorare senza adeguati indumenti protettiva.

E questo è solo quello che riguarda i droni. Mosca sta attaccando target civili ucraini con missili balistici e bombe a grappolo, oltre ad aver rapito, stuprato e ucciso centinaia di civili nei territori occupati. Dolore e rabbia che per Gheorgy non si cancelleranno mai, come la cicatrice che gli attraversa la faccia. 

3 luglio 2025 ( modifica il 3 luglio 2025 | 08:09)

3 luglio 2025 ( modifica il 3 luglio 2025 | 08:09)

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