
Siamo qui da mesi a ripetere che ‘sta Red Bull è una macchina appassita, tutti i meriti a Verstappen, il pilota che trasforma il ferro in oro. Si, va bene, ma anche Leclerc sta facendo numeri da funambolo per rimediare il solito quarto posto dietro a 3 macchine diverse — ringraziando Norris per un capitombolo che avrebbe comportato una terza fila certa — dopo aver confessato via radio che più forte non può andare.
Due campioni, separati dagli strumenti tecnici che governano rischiando e raschiando i muri. Mentre Hamilton rimedia mezzo secondo di ritardo da Charles e fa quasi tenerezza, preso come è dal dispiacere, dall’imbarazzo, da guai molto seri, mai raccontati nel dettaglio. Ecco, servirebbero, se non altro, parole più chiare, alla vigilia di una quinta gara che mostra un panorama simile a quanto già visto nei primi 4 Gp. Sino ad oggi abbiamo ascoltato repliche dello stesso coro: questa Ferrari ha un gran potenziale, occhio perché sta per emergere, è in arrivo, questione di un giorno, anzi no, di una settimana, massimo un mesetto. Un nuovo fondo, un ritocco qua, un aggiornamento là, dove esattamente non si sa.
Nulla che spieghi, piuttosto, quale male oscuro impedisca alla SF-25 di competere per vincere visto che alla vittoria —meglio ricordarlo — gli uomini Ferrari pensavano sino alla vigilia della prima corsa. Il tempo passa e stringe. Anche perché un po’ tutti i team, una volta assestati i valori in campo, dirotteranno ogni sforzo sulla vettura completamente nuova destinata al Mondiale 2026. La parola chiave è «bilanciamento». Introvabile a quanto sembra, mentre Vasseur chiede tempo, parla continuamente della gara orribile di Verstappen in Bahrein, come dire, il bilanciamento è un problema per tutti. Si ma Max prima del Bahrein ha vinto in Giappone, dopo il Bahrein ha ottenuto la pole in Arabia. Così stiamo. In attesa che qualcuno spieghi davvero cosa manca ancora a Charles per viaggiare, almeno una tantum, come Max e la sua inaffidabile Red Bull.
19 aprile 2025
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