
Da Badia Tedalda a «Badia del vento». Il primo è un comune della provincia di Arezzo che si affaccia in Romagna, dove l’accento già tradisce la tipica gorgia toscana. Il secondo è il nome di un progetto di un parco eolico che la Regione Toscana potrebbe presto autorizzare: è prevista l’installazione di sette pale eoliche alte fino a 200 metri sui crinali circostanti, nell’ambito di un più ampio impianto che interessa i territori toscani che confinano con la Romagna e le Marche che prevede il montaggio di ben 64 pale suddivise in vari parchi.
Maxi strutture che cambierebbero lo «skyline» di questo angolo di Montefeltro, che si dice abbia ispirato grandi artisti come Piero della Francesca e addirittura Leonardo da Vinci per l’ambientazione della Gioconda.
Romanticismo a parte, è in corso un acceso dibattito sulle sette pale eoliche che potrebbero comparire a pochi chilometri dai comuni romagnoli, su tutti il piccolo Casteldelci (356 abitanti) ma non solo.
Le barricate sono più romagnole che toscane, il comune in cui le pale potrebbero presto sorgere, quello di Badia Tedalda, ha già autorizzato il progetto, con il sindaco Alberto Santucci che ha espresso parere favorevole. Al di là del confine il coro è eterogeneo e annovera il presidente della Regione Michele de Pascale, deputati e senatori, associazioni ambientaliste.
«Siamo contrari al progetto della Regione Toscana. Come Regione abbiamo espresso formalmente un parere contrario in sede tecnica. La conferenza dei servizi prevista per il 30 aprile è stata rinviata speriamo che questo periodo ulteriore di riflessioni sia utile a comprendere che questo progetto è sbagliato», e ancora, «le amministrazioni pubbliche devono discernere tra parere favorevoli e non favorevoli».
Il presidente della Regione cita gli esempi dei parchi eolici in mare. «La Regione Emilia-Romagna è tutto fuorché nimby sul tema delle rinnovabili. Stiamo lavorando ad una legge ad hoc sui parchi eolici. Ci sono due progetti uno in fase avanzata interessa la costa ravennate, l’altro quella riminese con la prescrizione di allontanare le pale rispetto alle intenzioni iniziali. Questo per ribadire che ci teniamo a fare le cose per bene».
La presa di posizione arriva nelle ore in cui il consigliere di minoranza Nicola Marcello di Fratelli d’Italia chiedeva alla Regione di prendere posizione (contraria) ai parchi eolici in mare, così come già aveva fatto il consigliere di Forza Italia Pietro Vignali.
Appare chiaro dunque il pensiero dominante in viale Aldo Moro. Il presidente de Pascale si sofferma sulle motivazioni che hanno portato viale Aldo Moro a esprimersi a bocciare il progetto «Badia del Vento».
«Parliamo di un territorio di confine e i confini sono quelli di Romagna, Marche e Toscana. Da un punto di vista geografico le pale eoliche verrebbero installate su un territorio amministrato dalla Toscana ma il versante è quello romagnolo». In sintesi le pale eoliche si affaccerebbero su una vallata costellata da comuni romagnoli del Riminese.
Il presidente de Pascale ha inoltre ricordato un recente accordo stipulato con la Regione Toscana. «Un protocollo – dice- siglato per regolamentare le politiche da attuare in concerto per l’amministrazione delle zone di confine». Per questo, per la cronaca, negli scorsi giorni lo stesso presidente ha inviato una lettera al suo omologo toscano Eugenio Giani.
Il progetto fu presentato nel 2022 dalla società «Fara», che ha previsto una compensazione del 3% del fatturato per le casse del piccolo comune toscano di Badia Tedalda, per quel che riguarda le 7 pale eoliche. A tuonare contro queste ultime è il deputato del Partito Democratico Andrea Gnassi eletto a Rimini: «O la Regione Toscana dice no oppure si apre un problema politico e istituzionale».
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29 aprile 2025 ( modifica il 29 aprile 2025 | 20:04)
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