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Le nozze d’oro dei Mastella, tra politici, manager e amici vip: «Dopo i Bezos ci siamo noi»

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Anche il 30 giugno 1975, cinquant’anni fa, il giorno delle nozze, cadeva di lunedì. E la data era stata scelta, a dispetto di un’epoca in cui i matrimoni erano tantissimi ma quasi sempre venivano celebrati di sabato o di domenica, per agevolare la partecipazione di uno dei testimoni, Ciriaco De Mita, che prima era impegnato a Roma in un’importante riunione della direzione nazionale della Democrazia cristiana. A promettersi amore eterno, nella stessa parrocchia dove domani saranno celebrate le nozze d’oro, la chiesa di San Giovanni Battista nella frazione di San Giovanni, a Ceppaloni, provincia di Benevento, erano l’insegnante d’inglese di un istituto professionale della provincia di Avellino appena rientrata in Italia dopo anni negli Stati Uniti, che macinava tutti i giorni con un’utilitaria le decine di chilometri avanti e indietro da casa a scuola e da scuola a casa; e un giornalista assunto dalla sede Rai di Napoli.

Cinquant’anni dopo, e siamo a oggi, quell’insegnante di inglese e quel giornalista hanno fatto in tempo a diventare la coppia politica più inossidabile e longeva della storia Repubblicana: Sandra Lonardo e Clemente Mastella. Di partiti ne hanno cambiati, in qualche caso anche fondati, rigorosamente fedeli al principio secondo cui «noi siamo sempre rimasti quello che siamo sempre stati, semmai erano gli altri a cambiare linea e posizione»; il buon partito reciprocamente scelto mezzo secolo fa, invece, è rimasto quello. Lei per lui, lui per lei.

«Dopo i Bezos ci siamo noi», sorride Mastella evocando la quasi concomitanza sul suolo patrio col pluricelebrato e pluricontestato matrimonio del fondatore di Amazon. L’altro giorno sono stati ricevuti in udienza da papa Leone XVI; domani, nel giorno delle nozze d’oro, sono attesi a Ceppaloni per la celebrazione in chiesa e il ricevimento a Villa Mastella parenti e amici di ogni calibro, anche istituzionale: il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il primo cittadino di Napoli Gaetano Manfredi, Pier Ferdinando Casini, il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, più i consiglieri comunali di Benevento, di cui Mastella è sindaco, e qualche consigliere regionale. E poi i nomi del mondo delle imprese: Diego Della Valle e famiglia; i Rummo, quelli della pasta, e i Melluso, quelli delle scarpe; più l’ingegnere Corrado Ferlaino, presidente del Napoli dei primi due scudetti, quello di Maradona, di cui Mastella è stato vicepresidente. Atteso l’arrivo di Gigi D’Alessio, Iva Zanicchi ha promesso che canterà al ricevimento «almeno quattro-cinque canzoni» tra cui la sempreverde Zingara, in chiesa l’Ave Maria di Schubert sarà intonata da Katia Ricciarelli, altra amica storica della coppia. Tra gli invitati c’è anche lo scrittore Maurizio De Giovanni.

E dire che a dispetto di un sodalizio amoroso impastato di politica nostrana a tutte le latitudini e a tutti i livelli — compreso quello, altissimo, che nei primi Duemila li ha visti contemporaneamente l’una presidente del Consiglio regionale della Campania e l’altro ministro della Giustizia i Mastellas si sono formati come coppia negli Usa, quando il presidente era Nixon. Lei era emigrata oltreoceano insieme al resto della famiglia; lui, in vacanza premio dopo la laurea in filosofia, aveva strappato dalla zia Leonilde da cui era ospite a Boston il permesso di andare a trovarla a New York, con tanto di raccomandazione per farsi ospitare dai Lonardo.

Tra l’amore e le poltrone ha sempre vinto il primo: quando un’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere poi sfumata al processo li ha colpiti entrambi, a cadere è stato il governo Prodi, e non il matrimonio.

A farli sfiorare una mezza crisi fu una telefonata anonima che, nel cuore della notte, anni fa raggiunse Sandra nella loro casa di Ceppaloni. Poche parole: «A Roma, in questo momento, tuo marito è con un’altra donna». Clic. Lei chiamò il fratello e corse in macchina nella Capitale, dove si fermò sull’uscio dell’appartamento romano, da cui effettivamente provenivano voci sconosciute. Tornò indietro senza fare irruzione. «E meno male», si difese Mastella. «Quelle voci arrivavano dalla televisione. Mi addormento sempre con la televisione accesa». Dicono di amarsi come e più del primo giorno. Domani se lo ripeteranno in Chiesa. Anche se il testimone De Mita, purtroppo, non c’è più.


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29 giugno 2025

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