
L’indagine Ire della Camera di Commercio di Bolzano rivela un profondo scetticismo per il futuro e una priorità politica netta: le questioni sociali sorpassano quelle economiche. Questo il quadro tracciato dall’indagine dell’Istituto di ricerca economica sull’atteggiamento della popolazione altoatesina nei confronti dell’economia. L’analisi si basa su un sondaggio rappresentativo condotto su 1.500 abitanti nel giugno 2025 e pone in evidenza una disconnessione tra la percezione dell’oggi e l’aspettativa per il domani. Il dato più incoraggiante riguarda l’attuale stato di salute economico della Provincia, percepito positivamente dalla quasi totalità degli intervistati: il 95% degli altoatesini esprime un parere favorevole.
Fiducia e ottimismo
L’ottimismo è altrettanto elevato, con l’89% della popolazione che descrive la propria situazione economica attuale come «buona o molto buona». Nonostante questa base di fiducia, le aspettative per il futuro risultano pessimistiche. Una parte significativa della popolazione guarda con scetticismo ai prossimi anni: due terzi di coloro che prevedono cambiamenti ritengono che il benessere economico generale sia destinato a diminuire. Questo senso di incertezza si traduce in una ridefinizione delle priorità politiche. Per il 45,7% degli altoatesini le questioni sociali rappresentano la massima priorità, superando i temi economici, scelti dal 32,4%, e quelli ambientali, indicati dal 21,9% della popolazione. Come sottolineato da Michl Ebner, presidente della Camera di commercio, la fiducia di oltre il 95% della popolazione «è un segnale forte», ma i dati suggeriscono un invito ad agire per garantire «un benessere più diffuso attraverso un buon rendimento lavorativo e salari equi», come ha affermato Marco Galateo, vicepresidente della Provincia. L’indagine ha analizzato anche l’immagine dei singoli settori, facendo emergere alcune differenze.
Il turismo
Il Turismo viene riconosciuto come un settore attrattivo e «un motore fondamentale del benessere economico altoatesino». Questa percezione è confermata dal direttore dell’Hgv, Raffael Mooswalder, che evidenzia come circa l’85% degli intervistati «riconosce il contributo del turismo al benessere generale». Il settore è anche associato a criticità crescenti, tra cui la carenza di alloggi, il traffico e l’aumento del costo della vita. L’Industria si distingue per la sua capacità innovativa, ma deve fare i conti con un’immagine ambientale più debole. L’artigianato è percepito come sottovalutato, mentre l’agricoltura, pur riconosciuta nella tutela delle aree rurali, viene vista come un settore lavorativo poco attrattivo.
L’attrattività delle imprese
Per quanto riguarda l’attrattività delle imprese come datori di lavoro, la popolazione valuta in modo positivo la sicurezza del posto di lavoro e la possibilità di svolgere attività interessanti. Gli aspetti più critici riguardano la retribuzione, le opportunità di carriera e l’equilibrio tra vita professionale e privata. Fanno eccezione le imprese del settore turistico, al primo posto per l’attrattività, eccetto per il work-life balance. In confronto, il settore pubblico emerge come un datore di lavoro più attrattivo, eccellendo soprattutto in termini di sicurezza del posto e, in particolare, nella conciliazione tra lavoro e vita privata, un fattore su cui i settori privati, incluso il turismo, dovranno concentrare i loro sforzi futuri.
20 novembre 2025
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