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Le immagini aeree di Gaza, terra martoriata

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Carcasse di case. Accenni di strade che stanno scomparendo sotto la polvere. È tutto grigio, a tratti marrone. Non c’è nessun appiglio visivo che lasci spazio alla speranza. Il mare che si infrange sulla costa martoriata è di una bellezza quasi sfacciata. 
Guardando Gaza dall’alto, risuonano le parole poetiche dello scrittore Mahmoud Darwish: Alla nostra terra, ed è quella lontana dagli aggettivi dei sostantivi/la mappa dell’assenza/Alla nostra terra, ed è quella piccola come un seme di sesamo, un orizzonte celeste e un abisso nascosto. 

È una rarità poter vedere, seppur da lontano, quel lembo di mondo a cui il governo israeliano vieta l’accesso ai giornalisti internazionali da quasi due anni. Sono preziose, quindi, le immagini aeree che ci arrivano dai fotografi a bordo dei voli militari giordani che hanno avuto il permesso di paracadutare aiuti dal cielo – costosi, pericolosi, e soprattutto esigui rispetto alla necessità dei due milioni di palestinesi ridotti allo stremo. Sono fotografie che mostrano l’effetto di quasi 90 mila tonnellate di bombe sganciate dalle forze di difesa dell’esercito di Benjamin Netanyahu in ventidue mesi di conflitto nell’enclave palestinese –  partito dopo l’attacco terroristico di Hamas dove sono stati uccisi 1200 israeliani e rapiti 250 –  e che conta oltre 60mila morti palestinesi. 

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«Non era così, la mia Gaza», commenta Sami Abu Omar, nato nella Striscia 63 anni fa. «C’erano degli hotel bellissimi sul lungomare, i nostri ristoranti avevano il miglior pesce del Mediterraneo». È come se cercasse di giustificarsi e di convincersi che la sua terra non è quella che sta vedendo in queste cartoline della morte. «Sono immagini scandalose, provo imbarazzo», continua. 
Sami, Alma, Sarah, Mahmoud, Ali camminano per quelle strade. Le loro case sono quei cumoli di macerie irriconoscibili. Così come le loro scuole, i loro campi coltivati, i loro mercati. 

I numeri ci avevano già raccontato la distruzione e l’inabilità di Gaza. Più del 90% delle abitazioni è stato danneggiato o distrutto. Ma vedere, è tutta un’altra cosa.

6 agosto 2025

6 agosto 2025

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