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Laura Rogora, un anno da ricordare dal record in Francia ai mondiali in Corea: «Quando arrampico non mi pongo obiettivi»

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Da domenica 21 settembre, in Corea del Sud, si stanno tenendo i mondiali di arrampicata sportiva, l’appuntamento clou della stagione. Le speranze italiane sono affidate in buona parte a Laura Rogora, che fino a oggi ha vissuto un 2025 entusiasmante: non solo nelle competizioni, con la vittoria in coppa del mondo a Campitello di Fassa, il terzo posto nella generale e l’ultimo podio solo pochi giorni fa a Madrid. Il livello della scalata di Laura è ai vertici dell’arrampicata mondiale da diversi anni anche in falesia. A essere pignoli però, alla climber romana — ormai trentina d’adozione —, mancava ancora un vero e proprio primato: fuori dal mondo delle gare, salire una difficoltà mai raggiunta da nessun altro ha pur sempre un valore non trascurabile e già quattro anni fa l’atleta delle Fiamme Oro ci era «quasi» riuscita. Nel 2021 aveva scalato Erebor all’Eremo di San Paolo, ma in un secondo momento Adam Ondra aveva rivalutato il grado a 9b rispetto al 9b+ iniziale, una difficoltà già superata in precedenza da Angela Eiter.

Il record

A fine luglio però Rogora è riuscita nella salita a vista — cioè al primo tentativo — di Ultimate Sacrifice (8c+) alle Gorges du Loup, un grado on sight che nessuna collega aveva mai raggiunto fino a oggi. La prestazione è notevolissima, perché l’arrampicata a vista richiede non solo abilità di lettura del percorso, ma anche velocità di esecuzione e allo stesso tempo resistenza, dove i passaggi non sono chiari. «È stata una grande soddisfazione, perché è stata la prima volta che ho fatto un record, ma non avevo programmato di andare lì, non avevo un vero e proprio progetto a riguardo. Ero in vacanza, anche mentalmente. Quel giorno avevo visto un 8c, ma poi c’era questo tiro, che unendo due lunghezze diventava 8c+. L’ho scalato pensando che avrei comunque potuto fare sempre l’8c più tardi».
Mente libera e una forma fisica eccellente sono stati il mix perfetto per completare la salita senza cadere. «La partenza è abbastanza intensa, in dieci movimenti è 8b, poi diventa un tiro di resistenza, dove sono abbastanza forte. Il fatto di avere tanta resistenza mi permette di capire cosa sbaglio mentre esploro la via in un solo tentativo. Comunque la parte iniziale è stata quella dove ho rischiato di più di cadere. Sono andata su veloce, decisa, nella parte finale invece stavo tirando su dritta e sono dovuta tornare sui miei passi, ma sono riuscita a gestire il tutto».

Un 2025 eccezionale

Nella stessa giornata Laura è riuscita anche a scalare il 9a di Trip Tik Tonik, in tre tentativi e nel corso della vacanza ha messo a segno diverse altre salite degne di nota. Il tutto sembra «apparecchiare» le cose al meglio in vista del finale di stagione. «Quest’anno mi sono concentrata sulla lead, sicuramente il livello in generale si è alzato. La gara più importante però è il mondiale in Corea del Sud». Tra pochi giorni Laura tirerà le somme del suo 2025 agonistico, in un anno «scarico» per quello che riguarda le Olimpiadi. «Sono contenta che ci siano più discipline, anche se per il 2028 non sappiamo ancora come sarà la qualifica, potrebbe essere su due specialità. I due anni che precedono i Giochi sono i più importanti, quindi dall’anno prossimo ci si rimette al lavoro». Il rinnovato centro federale di Arco è un valido strumento per aiutare Laura negli allenamenti. Sta ancora prendendo forma, ma la strada è quella giusta. «Al momento non abbiamo ancora la nuova lead, ma l’area blocchi è bella e per me Arco è sempre al centro delle mie frequentazioni». Ventiquattro anni compiuti, Rogora è ormai un’atleta matura, sia a livello fisico che di testa. «Gareggiare ai Giochi gara ha sempre una pressione particolare e la qualifica non è semplice, bisogna riuscire a giocarsi tutto nel momento giusto. Ma la bravura di un atleta si vede anche sotto quell’aspetto, nella capacità di esprimere tutto il proprio potenziale quando serve. Nel tempo ho imparato a fare i conti con questo aspetto, ora mi sento più pronta».

I progetti futuri

Terminata la stagione agonistica 2025, Laura potrà tornare a dedicarsi ai suoi progetti in falesia. Il 9a on sight le sembra un obiettivo fuori portata, gli obiettivi sono altri. «Sono migliorata in generale nella resistenza e come esperienza, ma un 9a a vista lo vedo abbastanza improbabile. Quando arrampico su roccia non mi pongo degli obiettivi a vista, già l’8c+ è un grado che non avrei mai pensato di salire al primo tentativo. A ottobre tornerò a scalare su roccia e vorrei mettere le mani su Excalibur [9b+, Arco]. Il muro è impressionante, un pannello dritto e sicuramente non è il mio stile. Comunque sono curiosa e voglio mettermi alla prova».


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26 settembre 2025

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