Home / Politica / L’assessore di Fratelli d’Italia che perde 35 chili in 18 mesi: «Pesavo 117 chili, poi un giorno Lollobrigida mi ha detto che un politico sovrappeso dà un’immagine di scarsa dinamicità»

L’assessore di Fratelli d’Italia che perde 35 chili in 18 mesi: «Pesavo 117 chili, poi un giorno Lollobrigida mi ha detto che un politico sovrappeso dà un’immagine di scarsa dinamicità»

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«Sto ricevendo tantissimi messaggi sulla mia dieta, ma davvero interessa così tanto?». Marco Galateo, vicepresidente della Provincia autonoma di Bolzano e assessore in quota Fratelli d’Italia, è come minimo sorpreso dal fatto che le ricostruzioni sulla sua forma fisica stanno facendo discutere almeno tanto quanto le sue posizioni politiche. Che, tra l’altro, negli ultimi mesi hanno fatto sollevare più di un polverone: lui è stato il protagonista principale della polemica sull’esposizione della bandiera arcobaleno, mentre i suoi colleghi di partito si sono fatti notare per aver citato Joseph Goebbels sui social (Diego Salvadori) e per aver dichiarato di non credere a quanto leggiamo e vediamo su Gaza (Anna Scarafoni). Sta di fatto che oggi Galateo è un uomo diverso rispetto a un anno e mezzo fa, quando portò FdI per la prima volta al governo dell’Alto Adige in una storica alleanza con la Svp. Non fosse altro perché pesava 117 chili e oggi ne pesa 85: «La prima cosa da dire è che l’ho fatto per salute e non per vanità: se questa testimonianza può essere utile a risvegliare interessi più salutistici, ben venga».

Assessore, ma è vero che è stato il ministro Francesco Lollobrigida a spingerla a mettersi a dieta?
«Il mio medico di base mi diceva da tempo di ridurre il peso. Poco prima di compiere 45 anni, lo scorso anno, ho capito anche ai rischi ai quali andavo incontro. Il giorno in cui sono stato eletto vicepresidente della Provincia, la bilancia segnava 117 chili. Pochi giorni prima avevo incontrato il ministro Lollobrigida: mi aveva suggerito di rimettermi in forma perché sembravo appesantito e un politico sovrappeso dà l’immagine di scarsa dinamicità. Da lì ho perso dieci chili nei primi sei mesi, e altri venti nei successivi sei».

Un cambio drastico di regime alimentare quindi.
«Con molta fatica. Ho tolto grassi, zuccheri e pane, mangiando la pasta inizialmente una volta a settimana e mantenendo comunque un momento di sfogo. Ho introdotto lo yogurt greco e aggiunto tantissima verdura come fagiolini e zucchine. Oltre al mio medico di base, devo ringraziare la mia compagna di partito Anna Scarafoni e Matteo Bonvicini (entrambi farmacisti ndr). Su suggerimento del dottore ho voluto escludere formule medicali, anche perché sono ipocondriaco e queste non sono cose che fanno per me».

Si è imposto delle regole per mantenere questo stile?
«La principale che mi sono dato è quella di non cenare dopo le otto: essendo invitato a molti eventi, significa che almeno tre volte a settimana la cena salta. Di solito i politici ingrassano, l’immaginario collettivo ci vede a mangiare le migliori prelibatezze, ma spesso si mangia semplicemente quello che porta via meno tempo. Ora hanno imparato a conoscermi anche quando mi invitano agli eventi: bevo acqua e salto il buffet. Qualche volta i miei colleghi di partito mi prendono in giro chiamandomi prima delle 19 per chiedermi se sto cenando». 

La sua giornata tipo?
«A casa faccio colazione con una tazza di yogurt greco senza grassi, un cucchiaino di miele e molti mirtilli, perché hanno bassa percentuale di zuccheri. Oppure uova, strapazzate o sode, se la sera prima ho saltato la cena. A pranzo di solito sono in ufficio e prendo un pasto pronto,  da scaldare semplicemente al microonde: pollo, pesce, patate, verdure. In questo modo riesco a mangiare in mezz’ora cose misurate».

A cosa ha rinunciato con più difficoltà?
«Adesso che sono in fase di mantenimento ho reintrodotto tutto. Prima mangiavo una quantità enorme di pasta, adesso la mangio una o due volte a settimana. E poi tantissimi salumi: nemmeno me ne accorgevo, arrivavo a casa e affettavo senza neanche contare».

Per uno che in qualità di assessore ha promosso lo speck altoatesino nel mondo, sembra effettivamente un passaggio difficile.
«In realtà pochi lo sanno ma, dopo la bresaola, lo speck è l’affettato meno grasso che c’è. Ha una percentuale inferiore a tutti i prosciutti. Per gli sportivi è il più indicato».

Torniamo a Lollobrigida. Le ha fatto notare i suoi progressi recentemente?
«Già a settembre in occasione del G7 mi ha detto che stavo migliorando. Ci siamo rivisti a New York a fine giugno in occasione del Summer Fancy Food  insieme a Matteo Zoppas, il presidente di Ice pure lui dimagrito molto. Ci ha detto che a questo punto è ora di mettere su muscoli per non sembrare troppo deboli. Diciamo che il ministro è un po’ il mio personal trainer mentale (ride, ndr). Battute a parte, bisogna rivolgersi sempre a professionisti per percorsi di questo tipo: io ho fatto tre esami del sangue in un anno e mezzo per controllare che tutto andasse bene. Ora siamo tutti felici, anche la mia sarta perché mi ha rifatto tutto il guardaroba.».

E l’attività fisica?
«Mi sono iscritto in palestra ma tra telefonate, appuntamenti e visite, non ho mai tempo. Però mi sono imposto di andare molto di più a piedi. Molti pensano che la corsa aiuti a dimagrire, ma sono le attività a basso cardio che fanno dimagrire. Se cammini in salita per tanto tempo, bruci le riserve di grasso. Per assurdo è meglio farti su e giù le scale piuttosto che andare a correre. Anche perché, col mio peso, andare a correre significava impattare su ginocchia e caviglie».

Oltre a quella dialettica, ci sarà una sfida anche sportiva col governatore Arno Kompatscher?
«Gli ho detto che prima della fine della legislatura voglio almeno competere. Certo, lui è un atleta e ogni tanto ne abbiamo scherzato anche in giunta. La prima domanda che mi fanno tutti è se sto bene. Togliamo tutti i dubbi: sto benissimo, toccando ferro. Poi mi chiedono se è stato facile: non lo è, ci vuole costanza, metodo, focus mentale. È anche un modo per concentrarsi di più al lavoro: sei più preciso, reattivo. Ci sono benefici mentali oltre che fisici».

Si concede qualche strappo ogni tanto?
«Ogni tanto mi concedo di tutto, l’importante è non farlo come abitudine quotidiana. Quando sgarro me lo voglio godere: se prendo una pizza o il gelato voglio che siano buoni. Ora che ci penso, mi sono concesso uno sfizio da vanitoso: poco prima dell’estate ho comprato una giacca di pelle, non succedeva da quando avevo vent’anni. I compagni di partito mi dicono che con quella non mi si riconosce e che ricorda un po’ lo stile di Matteo Renzi, ma pazienza».

7 agosto 2025

7 agosto 2025

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