Si starà anche parlando di bolla dell’intelligenza artificiale, dopo le vendite sui titoli tecnologici quotati a Wall Street martedì scorso, il 19 agosto. Ma se i mercati azionari si muovono ogni millesimo di secondo, quella che invece è una tendenza stabile è la trasformazione dell’edilizia negli Stati Uniti, proprio per l’Ai.
I datacenter in costruzione
Attualmente si stanno costruendo datacenter per circa 40 miliardi di dollari, un aumento del 400% dal 2022. L’analisi è di Haver Analitycs, Goldman Sachs, secondo cui per la prima volta il valore dei datacenter in costruzione supererà presto quello degli edifici per uffici. Che sono in crisi da cinque anni: dal 2020 il valore degli immobili per uffici in costruzione è sceso del 50% e il tasso di spazi vuoti ha toccato il 20,4%, massimo storico.
La richiesta di energia
I datacenter si portano dietro un altro cambiamento: la grande richiesta di energia. Oggi assorbono già il 5% dell’elettricità negli Usa e supereranno il 10% entro il 2030. La crescita attesa è del 23% annuo. Questa dinamica sposta il mercato del real estate e mette in luce una sfida: non basteranno più chip sempre più potenti se non ci sarà energia sufficiente.
La lezione
«La lezione — analizza Carlo De Luca, capo gestioni di Gamma Capital Markets — è chiara: la rivoluzione dell’intelligenza artificiale non riguarda solo la tecnologia, ma le infrastrutture fisiche, siano questi immobili o impianti per produrre energia».
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21 agosto 2025 ( modifica il 21 agosto 2025 | 23:06)
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