
«Vi consiglio di fermarvi nei pressi di una villetta qui vicino al cantiere dove c’è un albero di fico, con tante bucce a terra dove ho fatto una sosta culturale. Io mi sono fermato ed ho fatto una mangiata di fichi. Fatelo anche voi». Battute e abbracci. Le prime destinate al candidato del campo largo che dovrebbe sostenere. I secondi al ministro leghista e dunque avversario. A Benevento Vincenzo De Luca e Matteo Salvini si passano la palla, nel mirino di entrambi Roberto Fico. «Non parlo di cabaret. Quando sto su un cantiere io parlo di opere pubbliche. Voi siete tutti eccitati per fare un po’ di ammuina e di polemiche».
Presidente e ministro partecipano all’avvio dei lavori dell’invaso di Campolattaro. E a chi gli fa presente che Salvini ha appena detto: «De Luca è un autonomista» e che anche sul terzo mandato la pensa come i leghisti risponde: «Al massimo, è Salvini che è allineato a me».
Il centrodestra in Campania non ha ancora un candidato (in ballo ci sono sempre gli stessi nomi politici e civici), per questo il ministro s’insinua nelle querelle del centrosinistra. «Mi auguro che il centrodestra scelga in fretta, anche perché la Lega non ha preteso alcun candidato. Noi siamo pronti da tempo, — spiega Salvini — tanto che abbiamo le liste pronte in tutte le province». E poi sul vertice del centrodestra che anche ieri non ha dato esiti, se non sull’autonomia che è stata rilanciata: «L’importante è scegliere in fretta perché dall’altra parte c’è un’alleanza che è debolissima: è una comunione di interessi. Quello che ha detto oggi De Luca è l’esatto contrario di quello che vuole fare Fico. Quando De Luca parla di realizzare ferrovie, dighe, strade e i Cinque Stelle non vogliono fare neanche un tombino vuole dire che abbiamo il dovere di offrire ai campani un modello di sviluppo che guardi avanti e non di ritorno indietro». E avverte: «Non c’è nessuna battaglia persa, il centrosinistra pensa di aver già vinto ma non ha vinto nulla: l’esperienza amministrativa di Fico è molto limitata».
De Luca tira dritto e dice che «la diga di Campolattaro è un’opera straordinaria e simbolo per l’Italia, l’opera più grande da realizzarsi al Sud dopo il Ponte sullo Stretto. Un’opera che ha visto la collaborazione adeguata tra amministratori locali, Provincia, Regione e ministero, che ha snellito la burocratizzazione». E aggiunge: «Venendo su questo cantiere, come in altri che ho visto in tutta la Campania, mi è tornata in mente la Cassa per il Mezzogiorno che ha realizzato opere straordinarie e che, a distanza di trenta, quarant’anni, funzionano regolarmente. È la dimostrazione di un’Italia forte, concreta, e che abbiamo nel nostro Paese imprese, tecnici e maestranze straordinari».
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10 settembre 2025 ( modifica il 10 settembre 2025 | 20:02)
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