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L’A4 Holding interessata alla concessione dell’A22, Köllensperger: annullare il bando

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Il 15 ottobre il consiglio regionale del Trentino Alto Adige tratterà un ordine del giorno del Team K che chiede alla giunta di intervenire con urgenza presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per sollecitare formalmente l’annullamento del bando per l’affidamento della concessione A22, ritenuto dalla Commissione Ue non conforme ai principi del diritto europeo.

Koellensperger: «Va costituita una società in-house partecipata»

«Va immediatamente ripreso il percorso di costituzione di una società in house a partecipazione pubblica, già individuata come la soluzione per arrivare a una piena conformità al diritto comunitario della procedura di affidamento della concessione autostradale» sostiene il primo firmatario del documento, Paul Köllensperger. L’ordine del giorno prende le mosse dalla recente comunicazione della Commissione europea, che è stata una vera e propria doccia gelata per chi confidava che il rinnovo della concessione fosse a un passo. L’8 ottobre è stata infatti notificata all’Italia una terza lettera di costituzione in mora, evidenziando criticità nel recepimento delle direttive europee in materia di appalti pubblici. Tra le problematiche segnalate figurano anche le modifiche al Codice dei contratti pubblici introdotte nel 2023 e 2024, con particolare riferimento alla trasparenza e alle procedure di aggiudicazione delle concessioni.

«Sull’orlo del baratro»

«Siamo sull’orlo del precipizio — sottolinea Köllensperger — l’Ue ha bocciato il bando per il rinnovo della concessione di A22, asset assolutamente fondamentale per il nostro territorio. Non parliamo di una partecipata qualsiasi, ma di una società pubblica in grado di generare circa cento milioni di utile annui, che rischia di finire in mani private. Sarebbe un fallimento di proporzioni storiche per questa classe dirigente, in particolare per il trio delle meraviglie Salvini-Fugatti-Kompatscher, roba da dimissioni immediate. Sono anni che il Team K si impegna per questa soluzione — conclude il leader del Team K — e su questo tema sono sei mesi che attendiamo una risposta a una relativa interpellanza. Ora il tempo è scaduto».

La lettera dell’Ue e le aspettative per la gara

La lettera con cui l’Unione Europea ha messo nel mirino gli affidamenti delle concessioni autostradali, indicando nella gara lo strumento principale, ha fatto suonare parecchi campanelli d’allarme ed ha rinvigorito le aspettative delle aziende concorrenti di via Brennero che vorrebbero partecipare alla gara di assegnazione della concessione. Il riferimento in via indiretta è anche alla Brescia-Padova la cui concessione scade nel 2027. «Il peso di quella lettera per noi è rilevante. Il contraltare sono dichiarazioni al momento solo politiche: se stiamo ai fatti, la lettera è più pesante un documento ufficiale» ha dichiarato Bruno Chiari, amministratore delegato di A4 Holding, controllata dalla spagnola Abertis, che gestisce la Brescia-Padova e che non nasconde le intenzioni della sua società di partecipare anche alla gara di aggiudicazione della A22.

Le osservazioni sulla trasparenza

«Penso che parteciperemo anche noi — afferma apertamente Chiari — anche se la decisione non è definitiva. Ma la stiamo guardando attentamente. Riteniamo di avere un know-how adeguato, non tanto come Autostrada Brescia-Padova, quanto come Abertis, che gestisce 12 mila chilometri di autostrade ed è uno dei principali operatori internazionali». Si parla, come noto, della citata gara sulla finanza di progetto proposta da Autobrennero, con diritto di prelazione finale per quest’ultima, aspetti per cui l’Europa ha chiamato in causa i «principi di trasparenza, parità di trattamento e non discriminazione», ritenendo che la formula scelta «lasci uno spazio troppo ampio alla discrezionalità dell’amministrazione aggiudicatrice». Dopo tre rinvii, il bando A22 è stato sospeso fino al 30 novembre, in attesa della decisiva sentenza della Corte di giustizia europea sul diritto di prelazione.
«La gara è congelata ma l’Europa ha già detto che quel diritto andrebbe tolto — ha ribadito Chiari — La gara cambierebbe completamente con o senza diritto di prelazione, questo è evidente».


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15 ottobre 2025

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