
L’intelligenza artificiale ha prima spiazzato il mondo, poi ha cominciato a cambiarlo. E adesso sta già subendo un processo di trasformazione molto importante. «Il potenziale di questa tecnologia è che sta diventando agentica e in futuro diventerà fisica e umanoide – racconta Gianmatteo Manghi, amministratore delegato di Cisco Italia -. Così come noi abbiamo dato un contributo fondamentale alla creazione dell’infrastruttura internet, stiamo investendo per farla evolvere, in modo da far comunicare tra di loro gli agenti di intelligenza artificiale in maniera sicura e performante».
E se l’Ai si è diffusa per un utilizzo generico e generalista, in realtà il percorso evolutivo che è destinata a intraprendere è molto più verticale. «Stiamo parlando di un’Ai agentica preparata per compiti specifici – sottolinea Manghi -. Di recente abbiamo condotto un sondaggio con 8 mila aziende: oltre il 93% dei rispondenti ha detto che deve realizzare una o più iniziative per applicare l’Ai alla propria organizzazione nei propri 18 mesi, altrimenti teme di perdere competitività. Solo il 13% a livello internazionale e il 9% a livello italiano ha già organizzato processi di trasformazione, ma non in modo generale, bensì per scopi specifici. Noi aziende del settore dobbiamo aiutarle».
Intervista a cura di Riccardo Luna
11 settembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
11 settembre 2025
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