«Non fa niente se resterà con tre zampe, lo adotto lo stesso. E lo amo di più. Vuol dire che ha dovuto lottare tanto per salvarsi». A volte una vita si salva perché qualcuno non ha esitato. Ci vuole coraggio a fermarsi ai lati di una trafficata rotonda e cercare di prendere a mani nude un micetto ferito e spaventato, che soffia e morde per la paura. Eppure Gianfranco, che di anni ne ha solo 11, non ha esitato. E poi ha anche percorso a piedi i chilometri che servivano ad arrivare all’ambulatorio dell’Asl veterinaria, pur di aiutare il suo piccolo amico. Gianfranco vive a Gravina di Puglia e a settembre lo aspetta la prima media. Un mese fa, verso le 9.30 ha notato sulla rotonda di via Tripoli un gattino vicino a un muretto.
«Miagolava, si muoveva a fatica e gli ha fatto una grande tenerezza. Si è avvicinato, ha visto che una zampa era ferita. È riuscito a prenderlo e lo ha messo nella sua maglietta, lo ha portato a casa e avvolto in un asciugamano poi mi ha telefonato», racconta la mamma, Dina O., che in quel momento era al lavoro fuori città, così come il papà. «Mi ha raccontato tutto e mi ha detto che aveva trovato con il telefonino l’indirizzo dell’ambulatorio veterinario e che voleva andarci subito, anche se era lontano. E poi ha aggiunto: “Ce la devo fare, perché il gattino piange forte e la zampina è ridotta male, non lo so se si salva”».

Così Gianfranco, con in braccio il cucciolo nel suo fagotto, ha camminato sotto il sole fino all’altra parte della città, per arrivare dai veterinari. Come temeva il bambino, è stato impossibile salvare una delle zampine anteriori. Anzi, è stato necessario amputarla. Dopo un’avventura e un epilogo simile, per i due separarsi era impossibile. E così da 3 settimane il micetto, coi suoi occhioni gialli e le orecchie grandi, vive a casa di Gianfranco. Anche suo papà ha dato subito il permesso all’adozione. Ma qui c’entra poco il gesto coraggioso di suo figlio: è una questione di fede calcistica. Il micetto, occhioni gialli e orecchie grandi, ha una bella livrea bianconera. «Dobbiamo tenerlo per forza! È un gatto juventino!», ha esclamato il papà, facendo scoppiare a ridere tutta la famiglia. In più il cucciolo si è subito affezionato anche a lui, gli va a dormire in braccio e entra nella valigia quando la prepara per le trasferte di lavoro. Mancava solo la scelta del nome. Dopo qualche settimana di indecisione, il ragazzo ha scelto Félix.
«Siamo orgogliosi di Gianfranco. È piccolo, ma generoso e curioso. Fa molte cose: suona il pianoforte, pratica basket e karatè, ma gli piace anche la poesia e ha partecipato a un concorso» dice la mamma. Quando i veterinari gli hanno spiegato che non è semplice prendersi cura di un gatto con disabilità, il bambino ha risposto che non gli interessava che il suo gatto fosse «diverso». «Quando lo abbiamo portato a casa, con quei punti dopo l’operazione, faceva davvero molta tenerezza, sembrava un calzino ricucito. Pesava solo qualche etto e lo abbiamo nutrito con una siringa. Ora è vispo, affettuoso e, seppur con qualche difficoltà, si comporta come tutti i gatti. Ha puntato il pesciolino che abbiamo nell’acquario», spiega la mamma di Gianfranco.

Nel percorso di adozione e di cura del gattino, la famiglia è stata seguita da Lucia Pallucca, referente della sezione Lndc Animal Protection di Gravina in Puglia. «Operiamo da quasi 15 anni sul territorio. In questo tempo abbiamo assistito a tanti cambiamenti: le persone sono oggi più consapevoli, più attente all’ambiente e agli animali. Ma a volte accadono episodi che riescono a sorprenderci e a scaldarci il cuore più di quanto potessimo immaginare – dice la volontaria – Gianfranco con un gesto semplice ma straordinario ci ha insegnato tanto. Ha attraversato a piedi mezza città, sotto il sole cocente, per soccorrere un gattino investito. Non si è fermato davanti alla fatica, né alla paura. Ha fatto quello che il suo cuore gli diceva fosse giusto. E non solo: ha deciso di adottarlo, anche sapendo che quel micetto sarebbe rimasto tripode, cioè con tre zampette. L’abbiamo aiutato e continueremo ad aiutarlo con tutto il cuore perché siamo consapevoli che quel gesto, così puro e coraggioso, è un segnale fortissimo di come stia crescendo una nuova generazione più sensibile, rispettosa, umana».
Se anche voi state pensando di adottare un cane o un gatto, provate a dare un’occhiata alla sezione di Corriere Animali dedicata alle adozioni. E leggete le storie di chi questa esperienza l’ha fatta nella nostra pagina speciale che le raccoglie tutte.
8 agosto 2025 ( modifica il 8 agosto 2025 | 12:06)
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