La gioia dei primi giorni in casa, la gara a gli chi fa più coccole. L’emozione di avere un nuovo compagno in famiglia, le passeggiate insieme per il quartiere. Dieci giorni stupendi. Poi l’amara sensazione che che qualcosa non va. La malattia improvvisa, il momento dell’addio che è arrivato così presto, troppo. Le chiamano «Adozioni del cuore» e la storia di Bosco, nel suo essere dolceamara, ne è testimonianza preziosa. Lo racconta Paola Sala, che con la sua famiglia lo ha adottato. «Durante il breve periodo della sua permanenza presso di noi, ci ha riempito la vita di gioia, ci rammarichiamo solo che il destino ci abbia lasciato poco tempo da trascorrere insieme. Rimarrà sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri, sono molto grata per il suo affetto».
Paola, 50 anni, milanese incontra il musetto di Bosco, che ha i tratti di un Beagle pur essendo un incrocio con un segugio, sulla pagina di Corriere Animali dedicata alle adozioni. E ne parla a suo marito Marco e ai suoi figli, Ludovica, Filippo e Beatrice. «Mi aveva commosso il suo musetto. E poi da tempo volevamo provare con un’adozione del cuore. Avevamo già adottato gatti in passato». E infatti in casa di Paola ci sono anche due gattoni, Arturo e Bizet. Così, la famiglia contatta la Lav, che ha in carico Bosco.
La sua storia è terribile: ha 14 anni e, nel 2023, è stato sequestrato insieme ad altri due cani, Fiume e Mina, a un cacciatore accusato di maltrattamenti e percosse. L’uomo nei mesi successivi patteggerà una pena (sospesa) di 4 mesi al Tribunale di Padova. A causa di questo pregresso Bosco ha problemi di salute che comportano cure e terapie. Per questo per lui viene proposta una «adozione del cuore».

Paola e la sua famiglia si fanno avanti senza esitazione: «Non ci spaventava sapere che sarebbe stato impegnativo seguirlo per la sua salute e magari anche costoso. Non ci importava, volevamo dargli una famiglia per i pochi anni di vita che gli restavano». E così Bosco – presto soprannominato «Mario» – arriva a Milano e l’ambientamento con i due gatti di casa va bene. «Non è che andassero a dormire nella stessa cuccia, ma andavano d’accordo. E poi, noi lo abbiamo accolto con gioia, amore e fiducia – racconta Paola – La prima notte ha dormito come un sasso nella sua culla. Poi ha cominciato ad annusare tutta la casa. Lo portavamo a spasso e lui esplorava tutto con curiosità. Ha fatto amicizia con gli altri cani al parco. Al supermercato le cassiere lo prendevano in braccio e lo baciavano». Insomma, tutto procede al meglio e la famiglia è al settimo cielo.

Finché una sera il cagnolino rifiuta il pasto. E la cosa diventa più frequente. La passeggiata è faticosa. Immediato l’allarme al veterinario, che dispone esami. Il referto è infausto: Bosco è un malato terminale a causa di tumori che si sono sviluppati velocemente. Dopo soli dieci giorni, per Paola, Marco e i loro figli, è il momento di dire addio a Bosco. Una volontaria di Lav li accompagna alla clinica, dove sarà addormentato.
Cosa resta nei cuori dopo un’esperienza del genere? «Tanta gratitudine. Ci ha fatti sentire utili, felici. Non siamo pentiti di questa adozione del cuore, tornando indietro la sceglieremmo di nuovo. Nel frattempo, abbiamo deciso di diventare donatori regolari dell’associazione, di modo che possano prendersi cura degli altri cani come il nostro Mario» conclude Paola. E dalla Lav dicono «Abbiamo bisogno di persone che sanno dare amore come loro».
16 giugno 2025
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