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La storia dell’aquila reale avvelenata dal piombo che ritrova la libertà

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Un’aquila reale è stata liberata giovedì 11 settembre, dopo settimane di cure specializzate presso il Centro di recupero fauna selvatica del Wwf di Vanzago. Dotato di trasmettitore GPS e inanellato dagli esperti di ISPRA, l’animale verrà seguito passo passo nel suo percorso di ritorno in natura.

L’esemplare, una femmina di 3-4 anni, era stato ripescato nelle acque del lago di Como il 18 agosto scorso con sintomi riconducibili a quelli dell’intossicazione da piombo: era in condizioni critiche, molto debole e sottopeso. Il piombo delle munizioni da caccia, infatti, può permanere nelle interiora delle prede abbattute, causando intossicazioni acute o croniche negli animali che se ne cibano. A farne le spese sono soprattutto gli uccelli rapaci, come aquile e avvoltoi, specie al vertice della piramide alimentare e strettamente protette.

Solo poche settimane fa un’altra aquila, proveniente dal comune di Gargnano (Brescia), era stata ricoverata nel Cras del Wwf di Valpredina con una grave frattura all’ala. L’animale, estremamente deperito e poco reattivo, non era riuscito a sopravvivere: anche in questo caso, dopo i prelievi e le analisi eseguite sulla carcassa, erano stati rinvenuti valori di piombo nelle ossa, nel fegato e nel cervello. Da poco anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ricompreso il piombo tra le tre sostanze più tossiche e inquinanti al mondo. Se sul fronte della tutela della salute umana molti passi avanti sono stati fatti, ad esempio vietando il piombo quale addizionante nei carburanti, sul fronte della tutela ambientale sono molti i passi ancora da fare, a partire dal divieto di utilizzo di piombo nelle munizioni da caccia a favore di leghe meno inquinanti, come già in vigore all’interno delle zone umide. Questo divieto è previsto nel regolamento (UE) 2021/57, già in vigore da due anni anche in Italia, ma Governo e Parlamento hanno adottato una serie di misure che impediscono di darne attuazione. Questa violazione ha provocato l’apertura di una procedura d’infrazione europea, oltre a continuare a esporre gli ecosistemi, gli animali e tutti noi ai danni causati dall’inquinamento da piombo. Il 17 ottobre prossimo a Gorizia si terrà un convegno nazionale sul tema, organizzato da diverse realtà ornitologiche (Astore FVG, CISO e VCF) e aree protette (Prealpi Giulie e Lago di Cornino), accompagnato dalla mostra «Il Veleno dopo lo Sparo» e dalla visita guidata alla Riserva Lago di Cornino, sede di una delle principali colonie italiane di avvoltoio grifone.

La storia dell'aquila reale avvelenata dal piombo che ritrova la libertà

11 settembre 2025

11 settembre 2025

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