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La storia del giaguaro salvato nel Rio Negro: «Non ha perso i suoi istinti selvaggi e presto tornerà libero»

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Era stato colpito da oltre 30 proiettili e ritrovato, esausto e disorientato, alla deriva nel Rio Negro, in Amazzonia. Dopo ore di agonia, il giovane giaguaro (Panthera onca) era stato portato in salvo, aggrappato a una barca della polizia brasiliana. L’esemplare – un maschio tra i 3 e i 4 anni, di circa 54 chilogrammi – si era tuffato nel fiume per fuggire ai bracconieri e aveva nuotato per oltre otto ore. Dopo l’operazione, il felino era stato trasportato al Zoológico do Tropical Hotel, a Manaus. Dal primo ottobre scorso, il giorno del salvataggio, a oggi le sue condizioni sono migliorate e tutto fa sperare in un suo rientro in natura: «È aggressivo e i gli istinti selvaggi si sono preservati, il che dimostra che non ha perso le sue caratteristiche naturali, nemmeno dopo il trauma», spiega il biologo Nonato Amaral, responsabile della struttura e tra i primi ad assistere il cucciolo. Le sue parole, riportate dal Portal Rios de Notícias, sottolineano la forza dimostrata dall’animale che ha deciso di non arrendersi alla cattività. Le unghie consumate, i morsi contro il legno, i ringhi improvvisi sono tutti segni di un istinto che non si è mai spento.

Le prime ore sono state decisive: i veterinari sono riusciti a rimuovere parte dei proiettili e a curare le ferite più gravi. L’occhio lesionato, inizialmente fonte di grande preoccupazione, ha fin da subito mostrato segnali di miglioramento. Dopo giorni di digiuno, la svolta è arrivata il 4 ottobre quando il giaguaro ha mangiato per la prima volta da solo (nonostante un dente spezzato, ndr). «La prima alimentazione è stata un successo. Dopo una nuova valutazione, visto il buon processo di recupero, credo che potremo effettuare la liberazione prima del termine inizialmente previsto», ha aggiunto Amaral, lanciando un messaggio sulla salvaguardia dell’ambiente che ci circonda: «Il giaguaro è un simbolo della nostra Amazzonia. È un orgoglio averlo tra noi, per questo dobbiamo conservare e proteggere la nostra fauna».

Prima della liberazione, il felino riceverà un collare elettronico satellitare del valore di 23 mila reais (3.500 euro), donato dall’Instituto Onça-Pintada: «Sarà un traguardo per l’Amazzonia, perché non si è mai avuto un monitoraggio di un giaguaro con collare elettronico in tutta la regione». Il dispositivo permetterà di seguire i movimenti dell’animale e assicurarsi che il suo ritorno in natura avvenga in sicurezza. Il giaguaro del Rio Negro, sopravvissuto al piombo e alla paura, è il simbolo della resistenza amazzonica.

15 ottobre 2025 ( modifica il 15 ottobre 2025 | 10:35)

15 ottobre 2025 ( modifica il 15 ottobre 2025 | 10:35)

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