
Esiste un’ironia pedagogizzante? Immagino di sì, perché i manuali di pratiche educative spiegano che l’ironia in ambito educativo, specialmente quando è ben calibrata e non sfocia nel sarcasmo offensivo, può avere diverse funzioni significative. D’accordo, esiste. Però non fa ridere.
Così come non fa ridere «Maschi veri», adattamento della serie tv spagnola «Machos Alfa» (gli accademici parlano di «scripted format»), il nuovo prodotto targato Netflix e prodotto da Matteo Rovere. Si presenta come una comedy che punta a sdrammatizzare e prendersi gioco del patriarcato e di alcune tendenze della contemporaneità intorno al «politically correct». Scrivo ancora «figli della generazione X» e poi la pianto con queste carcasse verbali.
Siamo a Roma. Mattia (Maurizio Lastrico), Massimo (Matteo Martari), Luigi (Pietro Sermonti) e Riccardo (Francesco Montanari) sono amici dai tempi dell’università. Apparentemente realizzati sul lavoro e nella vita privata (anche se uno è licenziato e l’altro è un traditore seriale), si scambiano quotidianamente messaggi su una chat chiamata «Maschi veri» e si vedono regolarmente per partite di padel e confidenze tra uomini.
Nel prendere in giro tutti gli stereotipi e il lessico della cultura patriarcale o della discriminazione di genere, «Maschi veri» è così poco spontaneo da ingenerare noia e scontatezza. Le battute sono telefonate, fasulle, ovvie pur nel loro presunto capovolgimento di senso. I quattro, preoccupati come sono di non perdere il contatto con l’aria che tira, non badano però al problema di conservare la bêtise. Democratici e sulla strada del «politicamente corretto» (chiedo scusa) ma pur sempre simpatici idioti. Insomma, «Maschi veri» è un «Boris» che ha frequentato le scuole Montessori. E con scarso profitto. Anche le compagne dei quattro maschi alfa si comportano secondo cliché, atteggiamenti di maniera, superficiale retorica femminista: una diventa influencer, l’altra va in palestra, l’altra sogna la coppia aperta…
«Maschi veri» è vittima di un paradosso: a una banalità (l’ideologia del maschio alfa) ne oppone un’altra (l’emancipazione del maschio alfa), senza il senso del ridicolo.
16 giugno 2025
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