La Barcolana dei record, con 15 mila concorrenti in acqua per più di 1.800 barche e oltre 100 mila appassionati sulle sponde di Trieste, è stata vinta – ancora una volta, ed è la terza di fila – da Arca, ”maxi” oramai leggendario tra gli addetti ai lavori, timonato da Furio Benussi con alla tattica Tomaz Copi e Michele Malandra navigatore.
La famiglia Benussi, peraltro, ha fatto letteralmente il pieno alla Barcolana numero 57: di fronte al molo Audace, gremito di appassionati e turisti che hanno goduto appieno della splendida ottobrata triestina – dietro a Fast and Furio si è piazzata Marta 07, con a bordo la figlia di Benussi, Marta per l’appunto, e il fratello Gabriele. I due equipaggi di “famiglia” hanno preceduto il terzo classificato, Prosecco Doc, e poi, a mano a mano, gli altri 1.856 concorrenti di una regata straordinariamente affollata. A bordo anche Luca Da Prato, campione italiano di nuoto paralimpico ingaggiato proprio da Furio Benussi che lo ha voluto sul Marta 07 per migliorare lo spirito agonistico e la capacità di gareggiare in team.
Da Lady Google al campione kiwi Dean Barker
Per Furio Benussi è stata una regata «perfetta e fantastica di fronte a un meraviglioso pubblico». E Arca, a onor del vero, non ha avuto rivali: nemmeno «Lady Google», al secolo Wendy Schimdt, ex moglie di Eric, il miliardario americano che è anche uno dei fondatori di Google, ha impensierito la testa della gara. Wendy era stata la prima donna al timone a vincere una Barcolana, nel 2022. Ma in questa edizione, baciata dal Sole e da un fresco “borino”, è giunta solo al 130esimo posto. Non è però una sorpresa: all’epoca timonava Deep Blue, una barca molto competitiva, oggi era in acqua con un sette metri: troppo piccolo per impensierire i primi della classe.
Tra i volti noti della nautica c’era anche il neozelandese Dean Barker, super campione della vela, che è sceso in acqua con un RC44 di 13 metri. Bravo comunque a concludere la regata più affollata al mondo con un dignitoso 17esimo posto assoluto, secondo nella Categoria 1.

La regata
Arca ha tagliato per prima il traguardo in un’ora, 43 minuti e 42 secondi, una decina di minuti abbondanti prima di Marta 07. Terzo classificato Prosecco Doc Shockwave 3, il maxi yacht 90 di Claudio Demartis e Pompeo Tria. Al timone un altro fenomeno, Mitja Kosmina, e alla tattica Michele Paoletti, gente di casa a Trieste e alla Barcolana. Il loro arrivo è avvenuto circa 20 minuti dopo Marta 07. In quarta posizione il 78 piedi Nice (ex Capricorno), l’imbarcazione con l’equipaggio della Guardia di Finanza, che si è distinta nel Mondiale Maxi a Porto Cervo. A guidare l’equipaggio è il capitano Francesco Nerone, affiancato da un gruppo di velisti tra cui Ruggero Tita, già doppio oro olimpico.
La sostenibilità fatta vela
Alla performance sportiva, Arca Sgr abbina anche un interessante progetto di innovazione sostenibile: il maxi plurivincitore della Barcolana è infatti la prima barca al mondo a ottenere sia la certificazione ESG che la EPD (Environmental Product Declaration) dal RINA, l’ente certificatore della nautica. Nata dal recupero e trasformazione di un relitto, oggi è simbolo di economia circolare, grazie all’uso di energie rinnovabili e materiali ecocompatibili.

Un progetto che unisce performance, sostenibilità e responsabilità sociale che concentra anche un certo numero di sostenitori di peso, dalla Sgr che dà il nome al sodalizio a glo, brand di punta di Bat, partner tecnico dell’equipaggio e gold sponsor ufficiale della manifestazione (per il quarto anno). Peraltro, anche Marta 07 è stata sostenuto come official partner da Velo, altro brand del gruppo Bat Italia, che a Trieste ha fondato uno dei tre centri globali di eccellenza per l’innovazione e lo sviluppo, A Better Tomorrow Innovation Hub. Un doppio impegno che rifletto il «profondo legame con Trieste e la nostra missione di contribuire concretamente a costruire A Better Tomorrow», ha dichiarato Fabio de Petris, presidente e ad di Bat Italia. «La nostra partnership con Bat Italia è una dimostrazione di fiducia in un progetto che va oltre la semplice regata, abbracciando i principi di sostenibilità e i valori che sono cruciali per il futuro della nostra città e del Friuli Venezia Giulia. Portare due barche in regata con i colori di glo e Velo è un onore e uno stimolo a dare il massimo, sia in termini di performance che di impatto positivo sul territorio», ha commentato invece Furio Benussi.
13 ottobre 2025
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