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La reazione (ambigua) di Trump: «Perché l’hanno fatto? Ci risiamo»

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Martedì sera, uscendo dalla sua prima cena fuori dalla Casa Bianca nel suo secondo mandato, da Joe’s Seafood, il presidente Trump ha rifiutato di rispondere alle domande dei giornalisti sui droni russi penetrati e abbattuti nello spazio aereo polacco. Poco prima di cena aveva ribadito che parlerà con Putin «questa settimana o all’inizio della prossima». Poi alle 11:09 locali di ieri mattina è arrivata la prima dichiarazione ufficiale, via tweet: «Perché questa violazione dello spazio aereo polacco con i droni da parte della Russia? Eccoci qui!». Una risposta ambigua secondo Cnn e Wall Street Journal, in contrasto con le nette condanne dei leader europei. Fox News invece la definisce «minacciosa». Così anche il senatore Lindsay Graham, un falco repubblicano: «Sono completamente d’accordo con il sentimento di Trump in risposta alla folle violazione dello spazio aereo polacco… Presidente Trump, il Congresso è con te, siamo pronti ad approvare leggi che autorizzano nuove durissime sanzioni e dazi che possono essere usati a tua discrezione. Il nostro obiettivo è di darti il potere di gestire questa minaccia crescente».

Ai funzionari europei

Trump ha chiesto martedì ai funzionari europei in visita a Washington che l’Ue aumenti i dazi su chi acquista petrolio russo (Cina e India) fino al 100%, e Graham gli ha dato ragione, lanciando all’Ue un messaggio: «Spero che capiate che i repubblicani e i democratici al Congresso stanno lavorando con il presidente Trump su nuove idee — come i dazi — per porre fine a questa guerra». L’ambasciatore Usa alla Nato Matthew Whitaker ha scritto su X: «Stiamo al fianco dei nostri alleati della Nato davanti a queste violazioni e difenderemo ogni centimetro del territorio della Nato». Martedì Trump ha parlato con il presidente Karol Nawrocki al quale, alla Casa Bianca una settimana fa, aveva assicurato che proteggerà la Polonia ed è pronto a inviare ulteriori soldati americani. In un breve tweet Nawrocki ha scritto che le discussioni con il presidente Usa con gli altri alleati «confermano l’unità dell’Alleanza». Il leader della maggioranza repubblicana al Senato John Thune dice che c’è la volontà di portare avanti nuove sanzioni (congelate finora da Trump). «Ci sono molte discussioni in corso, dobbiamo muoverci», ha detto Thune, pur chiarendo che vanno discusse «questioni tecniche». 

Le dichiarazioni

Il presidente della Commissione Affari Esteri della Camera Brian Mast, altro repubblicano, ha definito l’attacco «un test della nostra determinazione, un calcolo di Putin che la risposta non sarà niente di più di una consultazione sull’articolo 4… e Putin giocherà la carte di sempre: lo spettro nucleare… Ma Usa e alleati non dovrebbero cascarci».
Tra i democratici, il numero due al Senato, Dick Durbin, gli fa eco: Putin «mette alla prova la nostra determinazione a proteggere Polonia e Paesi Baltici» e queste incursioni «non possono essere ignorate». Il deputato democratico della California Ro Khanna dice al Corriere: «La maggior parte della gente, quando Trump era con Putin in Alaska, sperava che gli dicesse che ha sbagliato a invadere un Paese sovrano. È quello che avrebbe fatto Reagan o Obama… C’è il senso che tutto in questo Paese è diventato transazionale, che tutto riguarda i rapporti personali, il potere e l’adulazione di questa amministrazione».

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10 settembre 2025 ( modifica il 10 settembre 2025 | 23:37)

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