
Il braccio di ferro del ritornello ha già invaso i social: «Vuoi fare il loco, ma io sono più loca di te», avverte Anna in «Désolée». Un concentrato di reggaeton ed elettronica con cui la rapper 21enne punta a far ballare per tutta l’estate e che arriva dopo un 2024 da record: il suo album «Vera Baddie», quattro volte platino, è stato in vetta alle classifiche per nove settimane e l’ha resa l’artista donna più ascoltata e premiata dell’anno. Un percorso in costante ascesa da quando, ad appena 16 anni, è esplosa con «Bando».
Come nasce la svolta stilistica di «Désolée»?
«Non volevo portare una cassa dritta come l’anno scorso, stile “30°C”, puntavo a un brano più ricercato e innovativo. Suona più pop, ma non mi va di etichettare la mia musica perché cerco sempre di sperimentare».
L’ha scritto lei?
«Sì, in studio con Miles, producer che per me è il più forte in circolazione. Ho pensato ai problemi d’amore in cui tutti ci siamo ritrovati e credo che tante mie coetanee vi si possano rivedere».
Nel testo gioca a non cedere per prima: viene da episodi reali?
«Parlo di quel che vivo, ma non sono certo l’unica a trovarmi in queste dinamiche. E credo che il pezzo dia un messaggio di empowerment anche per la carica dà. Punto molto sulla ritmica e qui arriva una bella energia, da baddie totale».
Ma la sua estate sarà da single o in coppia?
«Lasciamo parlare la canzone, direi che parla per me».
Sui social ha rivelato che sta lavorando con il coreografo spagnolo Carlos Diaz Gandia, ormai una star del web: come sta andando?
«Ha un’energia fantastica e credo abbia insegnato tanto sia al mio corpo di ballo sia a me, ma in modo giocoso. Imparare da lui non è per niente pesante».
Finora le hit estive non stanno spopolando: ci siamo stancati dei tormentoni o non ci sono quelli giusti?
«Secondo me bisogna esplorare i generi, magari ci sono artisti che temono di uscire dalla propria zona di comfort, invece bisogna sentirsi liberi di fare cose diverse, forse c’è bisogno di qualcosa di mai sentito. I gusti del pubblico cambiano e sono le persone a decretare le hit: c’è voglia di cose nuove e gli artisti devono spingersi oltre».
Madame, sui social, ha scritto: «Non sopporto chi prende la musica come una macchina da soldi», invitando a non guardare solo al profitto e al timore di essere dimenticati. Che ne pensa?
«Condivido tantissimo. Io sono stata ferma tutto l’inverno, è un anno che non faccio sentire un singolo e non avevo la pressione di fare una canzone per rimanere sulla cresta dell’onda. Sono molto pignola: quando sono pronta, esco, se no preferisco stare ferma».
Come gestisce lo stress?
«La pressione c’è in ogni mestiere, io penso al benessere psicofisico prima di tutto, se sono giù sto con la mia famiglia e con gli amici, mi circondo delle persone che mi vogliono bene. Ma anche i miei fan mi scrivono cose bellissime e mi tirano su».
I suoi fan sono molto giovani, spesso anche bambini. Sente la responsabilità dei messaggi che trasmette?
«Da piccola ascoltavo Nicki Minaj che diceva le peggio cose e sono cresciuta sana lo stesso, noi artisti non siamo da prendere come esempio per tutto, siamo persone e facciamo errori. Il mio invito è quello di essere se stessi e non di emulare me o altri. Io non faccio canzoni da santa, ma i miei fan sono dei cuccioli educati, credo che abbiano colto quel che è da cogliere».
Qual è stato il primo concerto a cui ha assistito?
«Arisa al premio Lunezia, ero proprio piccola. Le ho chiesto una foto ed ero molto emozionata. Poi ricordo un firmacopie di Noemi, a Spezia, la mia città. Ancora non sapevo che avrei fatto questo mestiere, ero una fan e cercavo di cantare come loro».
Ai Billboard Women in Music di Los Angeles, dove è stata premiata per l’Italia, com’è andata?
«Ho ricevuto i complimenti di Gracie Abrams, nel backstage, ho visto Doechii e tante altre artiste che fino ad allora avevo solo visto da uno schermo, è stato assurdo».
Di recente, ai Tim Summer Hits, invece, ha incontrato Carlo Conti: ha cambiato idea su Sanremo?
«Lui mi ha buttato lì la battuta “sai io dove ti aspetto…”, ma per ora non credo. Penso di avere ancora molto da dare in ambito urban e sento che devo ancora lavorare su di me e sulle mie capacità per essere accolta all’Ariston. Magari con una crescita artistica maggiore, con uno stile più ricercato, chissà, ma per adesso non lo metto in conto».
Un ruolo come co-conduttrice, invece?
«Mi piacerebbe molto condurre, sì, l’idea di fare qualcosa in tv mi andrebbe».
Una collaborazione musicale che sogna?
«In questo periodo mi piace un sacco Liberato, sarebbe bello fare qualcosa con lui».
14 giugno 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
14 giugno 2025
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