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La proposta di legge (a firma Pd) contro la vendita di armi e coltelli ai minori anche online: più controlli e sanzioni

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Mai più vendita di armi e coltelli ai minori. Anche online. Lo prevede una proposta di legge appena depositata che tenta di fermare il fenomeno degli accoltellamenti tra i minori.

Nel testo nuove sanzioni anche penali per chi vende senza accertare che l’acquirente non è maggiorenne. L’articolo 1 prevede infatti «l’arresto fino a tre anni con l’ammenda da 100 a 10.000 euro». E l’art. 2 la «sospensione della licenza commerciale per un periodo da trenta giorni a tre mesi, che si applica anche in caso di vendita mediante commercio elettronico». Ma anche percorsi di formazione e recupero. L’art. 3 individua «percorsi di durata non inferiore a 10 ore annuali finalizzati alla prevenzione della violenza, all’uso consapevole delle armi e alla conoscenza della responsabilità penale», da realizzare mediante tra le scuole, «gli ordini professionali, le università, l’Anm e le forze dell’ordine».

La proposta prende le mosse dagli ultimi casi di cronaca. L’ultimo che ha visto accoltellare a morte un diciassettenne è stata sabato notte a Francofonte, in provincia di Siracusa,  sia pure ad opera di un ventunenne.

Ma è ancora fresco il ricordo di Thomas Christopher, 17 anni, ammazzato con 25 coltellate a Pescara, probabilmente per un debito di droga di 250 euro, per il quale sono sotto accusa due sedicenni. Un fenomeno preoccupante, anche alla luce di un nuovo contesto: un aumento significativo degli omicidi volontari commessi da minori di 18 anni. Secondo la criminalpol dal 4% dell’anno scorso si è saliti all’11% del numero complessivo. Molti di questi compiuti proprio con armi da taglio.

Prima firmataria della proposta di legge la dem Debora Serracchiani che spiega come mai l’introduzione di un nuovo reato nel codice penale, l’art. 696 bis vendita di armi a minori, anziché di una semplice aggravante specifica. «Assieme a un gruppo di colleghi, fra i quali Walter Verini e Filippo Sensi, ci siamo accorti che c’era un buco nella norma. Ed era proprio quello relativo alla vendita online: a oggi non c’è alcuna verifica sull’età di chi acquista un coltello sul web».

All’obiezione «nel Pd non eravate contrari a nuovi aumenti di pena, soprattutto dopo il decreto Caivano?» Serracchiani replica: «Sì. Ma abbiamo voluto coprire quel buco nella norma e soprattutto prevedere che la pena sia sempre accompagnata da prevenzione e formazione». E aggiunge: «Secondo gli esperti molti ragazzini tendono a replicare quello che vedono sui social anche non sapendo che a 14 anni diventano imputabili. Quindi nelle scuole, con il contributo di forze dell’ordine o magari delle camere penali o altri, oltre a ricevere una formazione culturale va spiegato loro cosa rischiano. Anche perché dopo il decreto Caivano i minori finiscono sempre più facilmente in carcere saltando i percorsi di recupero come la messa alla prova, per il reinserimento nella vita sociale».


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21 aprile 2025

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