
Pramac in aiuto di Spagna e Portogallo. L’azienda di Siena, fondata nel 1966 dalla famiglia Campinoti, oggi è parte del gruppo Generac con cui rappresenta il terzo player al mondo per la produzione di generatori e torri faro, e si è subito attivata per supportare i suoi clienti colpiti dal blackout, sia con la fabbrica di Murcia (nel sud della Spagna) dove lavorano 280 persone sia organizzando spedizioni dalle altre fabbriche, compresa quella nel senese. Interi quartieri, infrastrutture di trasporto e attività economiche si sono improvvisamente fermate, mentre chi aveva investito in generatori di backup e sistemi di alimentazione di emergenza è riuscito a rimanere operativo.
«L’episodio in Spagna e Portogallo è l’ennesima dimostrazione di quanto sia fondamentale investire in soluzioni di backup e continuità energetica. Non possiamo più considerare i gruppi elettrogeni come un’opzione di emergenza: sono una componente strategica di qualsiasi infrastruttura moderna perché garantiscono non solo la risposta immediata ai blackout ma anche la continuità operativa a lungo termine, rispondono alle esigenze di un mondo sempre più connesso e dipendente dall’energia elettrica» dice il Ceo di Pramac, Paolo Campinoti .
Secondo Pramac l’evento dei giorni scorsi non si può considerare un caso isolato: «Infrastrutture critiche in tutta Europa, inclusi ospedali, aeroporti, hub logistici, data center e impianti industriali, sono esposte allo stesso rischio come le piccole attività e le case dei cittadini. La transizione energetica sta trasformando il nostro modo di produrre e consumare energia, ma la sicurezza energetica deve restare una priorità assoluta. L’elettricità è infatti un vettore energetico interrompibile. A differenza del gasolio e del gas non può essere immagazzinata in grandi quantità. Un sistema elettrico affidabile deve includere soluzioni affidabili e prontamente disponibili per la continuità dell’alimentazione».
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29 aprile 2025
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