
La Polonia ha approvato sabato una legge che vieta l’allevamento di animali di pelliccia a fini commerciali: la proposta di tre partiti della coalizione di governo è stata approvata con 339 voti favorevoli e 78 contrari. Affinché le nuove norme entrino in vigore, è necessaria la promulgazione del presidente Karol Nawrocki, che in passato si era opposto a progetti simili riguardanti la protezione degli animali. La Camera bassa potrebbe tuttavia aggirare un’eventuale mancata firma del presidente con un nuovo voto a maggioranza qualifica dei tre quinti. «Finisce lo scuoiamento degli animali per sembrare più belli», è stato il commento su X di Włodzimierz Czarzasty, vicepresidente della Camera bassa e co-presidente della Sinistra.
Secondo la legge, gli allevatori di animali da pelliccia dovranno cessare l’attività entro il 31 dicembre 2033. Sono previsti incentivi per gli agricoltori che decideranno di chiudere gli allevamenti prima, entro il 2031. Il settore rappresenta oggi solo lo 0,014 per cento circa delle esportazioni nazionali. Secondo i dati delle Nazioni Unite, l’anno scorso la Polonia ha esportato pellicce per un valore di 55 milioni di dollari, il quarto risultato mondiale dopo Finlandia, Danimarca e Stati Uniti, rispetto ai 414 milioni di dollari del 2014. Con questo provvedimento la Polonia si è unita alla maggior parte dei paesi dell’Unione Europea che hanno già introdotto divieti sull’allevamento di animali da pelliccia o ne hanno annunciato la progressiva eliminazione. La Commissione Europea sta attualmente analizzando la possibilità di introdurre tale divieto in tutta l’Ue. «La maggior parte degli elettori di ogni partito voleva il divieto», ha affermato a Polskieradio Anna Iżyńska-Tymoniuk del gruppo per i diritti degli animali «Otwarte Klatka«, citando anni di battaglie.
Anche la Peta ha celebrato quella che ha definito «una grande vittoria per visoni, volpi e procioni», ricordando però come i conigli non siano inclusi nel divieto. Un’inchiesta di Peta Germania su cinque allevamenti di animali da pelliccia polacchi ha rivelato che volpi e procioni venivano stipati in gabbie metalliche piccole e sporche. «Gli animali impazzivano a causa della reclusione intensiva, girando freneticamente in tondo, camminando avanti e indietro e grattando le pareti. Stare in piedi sul pavimento delle gabbie provocava zampe gonfie e infiammate. Queste e altre lesioni e malattie, come le gengive gonfie, non venivano curate», riporta l’indagine.
20 ottobre 2025 ( modifica il 20 ottobre 2025 | 17:04)
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