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La Florida riapre la caccia agli orsi, più di 160 mila si mettono in coda per abbatterne 172

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La Florida ha deciso di riaprire la caccia all’orso nero a dieci anni dall’ultima battuta. E in vista dell’appuntamento di fine anno – è concessa una finestra di poche settimane, dal 6 al 28 dicembre – sono già arrivate più di 160 mila richieste da tutti gli Stati Uniti. A disposizione, tuttavia, ci sono solo 172 permessi che consentono l’abbattimento di un solo orso ciascuno. In un primo tempo si era parlato di 187 concessioni, ma le autorità hanno poi ridotto il numero. 

La Commissione per la Conservazione della Pesca e della Fauna Selvatica assegnerà i permessi tramite estrazione. Una lotteria, insomma. In corsa per aggiudicarsene uno non ci sono però soltanto cacciatori desiderosi di imbracciare il fucile contro i grandi plantigradi. Ci saranno anche ambientalisti e cacciatori «dissenzienti», che proveranno ad aggiudicarsi il maggior numero possibile di autorizzazioni, salvo poi non utilizzarle. Al termine della battuta riconsegneranno le fascette di controllo, quelle che vanno apposte obbligatoriamente sugli animali abbattuti per certificare l’autorizzazione in caso di verifiche da parte delle guardie forestali, e comunicheranno quanti animali saranno eventualmente stati salvati. 

La decisione di riaprire la caccia all’orso nero è stata presa per ridurre il numero complessivo della popolazione che in Florida, secondo le ultime stime, avrebbe superato i 3 mila esemplari. I gruppi ambientalisti sostengono però che non c’è alcun bisogno di intervenire, visto che nell’ultima decade si è registrato soltanto un caso di aggressione mortale ad un essere umano, che ha avuto come vittima, lo scorso maggio, un uomo di 89 anni aggredito in una zona rurale mentre era accompagnato dal suo cane. Troppo poco, sostengono, per determinare una situazione emergenziale.  Le autorità ritengono invece che l’aumento del numero degli animali rappresenti un reale rischio per la sicurezza delle persone anche nelle zone periurbane. 

Le richieste, fino a ieri, risultavano essere state per la precisione 163.459. Oltre che ad «infiltrarsi» tra i cacciatori, gli animalisti proveranno a contrastare la riapertura della caccia anche con azioni legali, sostenendo che i presunti maggiori rischi per gli esseri umani non sono dovuti tanto allo spostamento dei selvatici verso le città quanto piuttosto all’invasione degli habitat naturali da parte delle persone. 

L’autorità che regola la caccia ritiene invece che gli abbattimenti selettivi siano un buon metodo per il controllo della popolazione di orsi. Nel 2015  furono 300 gli esemplari abbattuti, tra cui alcune madri, ragione per cui alla fine sono morti anche  diversi cuccioli. Ma a quel tempo, ricorda l’Associated Press, c’erano regole meno stringenti. I premessi, per esempio, venivano assegnati a chiunque potesse pagarseli.   

A questo giro, con il contingentamento, un permesso costa 100 dollari per i residenti in Florida e 300 dollari per i non residenti. Le regole imposte dalla Fwc prevedono che non si possano uccidere cuccioli o femmine accompagnate da cuccioli ma anche che i proprietari di terreni superiori ai 2 mila ettari possano anche cacciare sulle loro proprietà utilizzando anche stazioni di alimentazione con esche. Viene poi permessa la caccia con l’arco, così come è consentita già per i cervi. E si sta già pensando di estendere le regole per i prossimi anni e di prevedere che ogni cacciatore possa anche avvalersi di cani appositamente addestrati, fino a 6, per aiutare a stanare e inseguire i plantigradi. 

24 settembre 2025

24 settembre 2025

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