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La fisica quantistica spiegata ballando, a Pisa va in scena la «Quantum dance»

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Valentina Santarpia / CorriereTv

Si può raccontare la fisica quantistica attraverso la danza? Ci ha provato QPlayLearn, un team che unisce scienza e comunicazione al quale contribuisce il Dipartimento di Fisica dell’università di Pisa, che per celebrare il Quantum day, la giornata della fisica quantistica del 14 aprile, e per aprirein Italia le celebrazioni dell’anno internazionale della scienza e tecnologie quantistiche (IYQ25) dopo l’inaugurazione nel febbraio scorso in una cerimonia ufficiale a Parigi, ha portato nella piazza dei Miracoli di Pisa, venerdì scorso, la Quantum dance.

«La danza dei qubit visualizza in maniera intuitiva la matematica della fisica quantistica attraverso la danza, per coinvolgere in prima persona il pubblico, e le immagini, per formare un ricordo vivido nella memoria di chi assiste – racconta la professoressa Marilù Chiofalo dell’Università di Pisa- Da anni con il mio gruppo di ricerca esploriamo in collaborazioni internazionali metodi per raccontare la scienza anche attraverso i linguaggi dell’arte che, come la matematica, sono estremamente densi e compatti. Un esempio è l’installazione interattiva Quantum Jungle di Robin Baumgarten liberamente visitabile prima a Palazzo Blu e adesso al Polo Fibonacci dell’Ateneo: tra l’altro una sua copia ha appena fatto comparsa all’inaugurazione dell’Year of Quantum a Parigi! Questa volta abbiamo utilizzato il linguaggio della danza, che si rivela così efficace e coinvolgente nella narrazione scientifica, e infatti la coreografia nasce in un team di scienziate e scienziati, ballerine e ballerini».

A partire da un’idea nata alla Sherbrooke University in Canada, i movimenti dei danzatori e delle danzatrici hanno riprodotto un formalismo matematico utilizzato per rappresentare visivamente lo stato quantistico, coinvolgendo il pubblico. Nella seconda parte del programma una coreografia di luci è stata proiettata sulle mura sud del Camposanto monumentale, con la collaborazione dell’Opera Primaziale. Si tratta dell’evoluzione temporale della «funzione d’onda» per uno tra i più semplici processi quantistici chiamato quantum walk: il videomapping rappresenta la probabilità di trovare una particella quantistica in una regione di spazio, una volta che venga fatta una misura. I pattern luminosi sono tanto più intensi quanto più grande è la probabilità, che viene calcolata mediante la celebre equazione di Schroedinger. Ha chiuso l’evento la proiezione delle Quantum Pills «La strada per le tecnologie quantistiche», videoanimazioni di 4 minuti finanziate dal  progetto europeo DIGIQ che raccontano concetti di base della fisica e tecnologie quantistiche. 

L’anno del quantum è stato stabilito dall’UNESCO per celebrare i 100 anni dall’inizio dello sviluppo della meccanica quantistica, la teoria fisica fondamentale che in questi 100 anni non è mai stata smentita da alcun esperimento, eppure, continua a incuriosire con i suoi misteri: ne sono affascinate le persone non esperte per il suo funzionamento controintuitivo e lontano dall’esperienza quotidiana, e le persone esperte per il tanto ancora non compreso, a partire dal perché funzioni così bene. 

15 aprile 2025

© RIPRODUZIONE RISERVATA

15 aprile 2025

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