Nell’America di Trump il clima esce di scena. Le tre principali autorità di vigilanza bancaria statunitensi – la Federal Reserve, la Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic) e l’Office of the Comptroller of the Currency (Occ) – hanno annunciato il ritiro delle linee guida comuni sui rischi finanziari legati al cambiamento climatico, approvate nell’ottobre 2023 sotto l’amministrazione Biden.
In un comunicato, le agenzie spiegano di non ritenere più necessari principi specifici per la gestione dei rischi climatici, perché gli standard già in vigore «impongono a tutte le istituzioni supervisionate di avere un sistema di gestione del rischio proporzionato alla loro dimensione, complessità e attività». In sostanza, i rischi derivanti dal cambiamento climatico – dalle catastrofi naturali alla transizione energetica – non saranno più considerati una categoria autonoma di rischio.
La decisione rappresenta una svolta rispetto alla politica di vigilanza adottata negli anni di Biden, che chiedeva alle grandi banche di integrare nei propri stress test gli effetti del climate change e di valutare l’esposizione a settori vulnerabili come energia, agricoltura e assicurazioni. Ora la parola d’ordine è «neutralità regolatoria».
La Federal Reserve guidata da Jerome Powell, da mesi sotto pressione da parte della nuova amministrazione Trump per ridurre il perimetro normativo e allentare le regole Esg, si riallinea alla Casa Bianca. «Le istituzioni devono essere solide e resilienti di fronte a tutti i rischi materiali, inclusi quelli emergenti», si legge nella nota. Una formula che di fatto cancella ogni riferimento esplicito al cambiamento climatico.
Il passo si inserisce in una più ampia revisione delle politiche ambientali federali: dallo stop agli incentivi fiscali per le auto elettriche alla sospensione degli obiettivi di neutralità carbonica per le agenzie governative. La linea è chiara: nell’era Trump la regolazione finanziaria non avrà più un’agenda climatica.
Le conseguenze non sono solo simboliche. Le banche americane non saranno più obbligate a monitorare separatamente i rischi legati al clima né a pubblicare la loro esposizione ai settori più inquinanti. Gli Stati Uniti si allontanano così dagli standard internazionali promossi da Banca d’Inghilterra, Bce e Financial Stability Board, che considerano il climate risk un elemento essenziale della stabilità finanziaria.
In un contesto geopolitico dominato dai dazi e dalla corsa alla crescita, la nuova dottrina di Washington segna un ritorno all’ordine tradizionale: la priorità non è più la transizione verde, ma la crescita e la competitività economica.
16 ottobre 2025
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