
Nelle scorse ore – in seguito alla morte di papa Francesco – si è parlato di facies hippocratica in relazione all’aspetto mostrato dal pontefice durante la sua ultima apparizione pubblica, poche ore prima del decesso, in occasione delle celebrazioni della Pasqua.
Ma di che cosa si tratta?
In medicina si usa il termine latino facies, cioè faccia, ad indicare l’aspetto di un paziente nel suo complesso e in particolari dettagli – primo fra tutti il colorito – codificati a seconda del tipo di malattia sottostante.
La facies hippocratica fu descritta per la prima volta dal medico greco Ippocrate: in generale, è un aspetto del volto che può preannunciare la morte o comunque evidenziare una grave malattia sottostante. Di solito è caratterizzata da occhi infossati, volto privo di espressività, colore grigio del viso e naso affilato (a causa della riduzione del flusso sanguigno nelle parti non vitali del corpo).
In particolare sono i colori della facies a raccontare qualcosa dello stato di salute di una persona. Ecco i principali e cosa significano.
Cerulea: è una facies biancastra e pallida, si osserva in caso di anemia o di insufficienza cardiaca.
Mitralica: nella facies mitralica nel volto pallido o cianotico spiccano zigomi e naso arrossati, mentre le labbra, spesso sottili, sono anch’esse cianotiche. È indice di stenosi mitralica, cioè di restringimento della valvola mitrale del cuore con conseguente ridotto afflusso di sangue in circolo per ridotto riempimento del ventricolo sinistro.
Rossa: al contrario, la cosiddetta facies poliglobulica della policitemia presenta un intenso rossore dovuto a congestione del circolo ematico da aumentato volume di globuli rossi del sangue.
Di bronzo: una cute brunastra (che spesso interessa più le giunture che il volto) è indice del cosiddetto «mal bronzino», la malattia di Addison, grave disturbo metabolico da compromissione delle ghiandole surrenali che porta a iperpigmetazione bronzea della pelle.
Tonda lucente: nella facies a luna piena della Sindrome di Cushing dovuta a eccesso dell’ormone cortisolo, la cute del volto, caratteristicamente paffuto e tondeggiante, è imbibita di grasso e appare sottile e lucente, facendo intravedere il reticolo vascolare sottocutaneo.
Gialla: nella facies da epatopatia cronica o cirrosi la cute del viso e delle congiuntive presenta il colore giallastro del subittero biliare, oltre a capillari sottocutanei dilatati e a macchie a ragnatela chiamate «spider angiomatosici».
Cinerea: la cosiddetta facies ippocratica è infine quella di chi è in punto di morte; il colorito della pelle è grigio chiaro e la forma del volto si fa affilata, con occhi incavati e lineamenti sottili. La si può osservare anche in caso di peritonite ed è segno di estrema gravità del quadro, che allerta il medico a prendere immediati provvedimenti.
24 aprile 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA