
La Corte Suprema Usa ha stabilito che gli Stati possono tagliare i finanziamenti del programma Medicaid a Planned Parenthood, la più grande associazione per i diritti riproduttivi negli Stati Uniti. Una scelta che segna una «vittoria» per il fronte conservatore.
Il caso è stato intentato dal South Carolina sulla base che «nessun finanziamento pubblico dovrebbe essere destinato all’associazione anche se quei soldi non sono destinati agli aborti». Planned Parenthood ha replicato che i pazienti si rivolgono all’organizzazione non solo per le interruzioni di gravidanza, ma anche per servizi come contraccezione e screening oncologici. Eppure la Corte ha dato ragione allo Stato, scaturendo la «gioia» dei conservatori.
La sentenza a «favore» dei conservatori
La sentenza è passata con 6 voti a favore e 3 contrari. I finanziamenti federali all’aborto sono già proibiti, ma i Repubblicani volevano dare un’ulteriore «frenata» a Planned Parenthood, che da sempre si schiera con i suoi servizi a supporto dei diritti riproduttivi dove l’aborto è consentito, privandola di fonti di finanziamento pur dirette ad altri capitoli d’azione. E ora la sentenza della Corte potrebbe avere implicazioni più ampie per i pazienti Medicaid negli Usa.
26 giugno 2025 ( modifica il 26 giugno 2025 | 18:38)
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