Home / Economia / La «Cassandra» Roubini si scopre ottimista: così l’intelligenza artificiale ci condurrà a un’esplosione di crescita

La «Cassandra» Roubini si scopre ottimista: così l’intelligenza artificiale ci condurrà a un’esplosione di crescita

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Nouriel Roubini, l’economista soprannominato da molti «Cassandra», perché fu l’unico a prevedere la Grande Crisi Finanziaria del 2008 con due anni di anticipo, è diventato ottimista.  Al punto da dire che «il nuovo ordine tecnologico» determinato dall’intelligenza artificiale, se ben sfruttato, può condurre verso «un’esplosione di crescita e il passaggio dalla stagnazione secolare al boom secolare». Roubini, come riporta il Sole 24 Ore, è intervenuto alla Executive Dinner organizzata da Porsche Consulting a Milano. la crescita economica negli Usa potrebbe salire attorno al 4% tra cinque anni e punte di Pil reale nel mondo potrebbero toccare il 10% nel medio termine.

Una rivoluzione positiva

Roubini, pur ammettendo che l’incertezza in questa fase è «senza precedenti», tra crisi e tensioni geopolitiche, dall’invasione della Russia in Ucraina al conflitto Israele-Hamas, alle politiche del presidente americano Donald Trump, ha sottolineato che l’applicazione delle nuove tecnologie, potrà avere un impatto dirompente sull’economia mondiale ma «in meglio». 

L’impatto sul mondo del lavoro

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, Roubini immagina che l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro sarà «dirompente ma non traumatico». Certo, c’è il rischio che nel nuovo ordine tecnologico le disuguaglianze nella redistribuzione della ricchezza aumentino ancora. Ma l’economista bocconiano è «convinto che la distribuzione si risolverà e sarà garantita dalla democrazia in quanto i cittadini con il loro voto pretenderanno una ripartizione equa delle fette di questa grande torta», scrive il Sole 24 Ore.

Le prospettive per Usa e Ue

Roubini ritiene che, in cinque anni, il Pil reale Usa possa crescere fino al 4% e  che l’alto debito pubblico americano sarà ridimensionato grazie a una crescita sostenuta. È meno ottimista invece per quel che riguarda la prospettiva di crescita europea. «L’Europa deve muoversi nella direzione giusta, che è quella di una maggiore integrazione in tutti i settori, altrimenti rischia la stagnazione – avverte -. Il nuovo ordine tecnologico è ancora una sfida aperta per l’Europa».

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19 novembre 2025

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