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Kimi Antonelli, chi è il pilota italiano sul podio del Gp del Canada

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«Il prossimo passo? La vittoria, perché è sempre quello l’obiettivo». Andrea Kimi Antonelli: a 18 anni, 9 mesi e 21 giorni (terzo più giovane della storia a entrare fra i primi tre in una gara di F1 dopo Stroll e Verstappen) ha riportato i colori dell’Italia sul podio nel Gp del Canada che mancavano da 16 anni. «E adesso voglio arrivare al top». 

Kimi Antonelli, un predestinato

Idee chiarissime sin da quando era bambino, una carriera da predestinato simile a quella di Max Verstappen, lontanissimo per carattere e stile dagli eccessi dell’olandese. Educato al rispetto, addestrato usare le parole giuste, a schivare le trappole mediatiche, cresciuto nel mito di Senna che non ha mai visto correre se non su Youtube. Con i consigli di papà Marco (e quelli di Valentino Rossi con cui è diventato amico), profondo conoscitore del mondo delle corse: ha una scuderia che partecipa ai campionati Gt e di Formula 4. «Già a otto anni sapevo di voler diventare pilota, non mi interessavano molto gli altri sport pensavo solo a guidare». 

Scelto dalla Mercedes, sfiorò la Ferrari 

Kimi, bolognese, si forma nelle «università» dei kart in Italia. È competitivo da subito, ma soprattutto è intelligente. Si capisce subito che ha qualcosa di speciale. «Di piloti come lui ne nascono uno ogni 20 anni» raccontava un vecchio talent scout. Gian Carlo Minardi (ex patron della Minardi, scopritore di Alonso) se ne interessa: «L’ho visto per la prima volta a 10 anni a Sarno, aveva caratteristiche che avevo notato in altri grandi piloti soprattutto umane».  Prima di essere messo sotto contratto dalla Mercedes aveva sfiorato la Ferrari: venne chiamato nel 2017 insieme ad altre promesse, provò anche il simulatore dedicato ai giovani.  L’incontro si chiuse lì, Kimi era stato ritenuto ancora troppo giovane per un investimento di lungo termine.  Aiutato a cercare altre destinazioni da Giovanni Minardi, trova in Toto Wolff l’uomo disposto a scommettere su di lui. 

Dalle macchinine comprate in Autogrill a erede di Hamilton

A 12 anni entra a far parte del junior team Mercedes, vecchie immagini lo ritraggono bambino insieme ad altri coetanei in griglia a posare per la foto con Lewis Hamilton.  Il sette volte campione del mondo di cui ha raccolto l’eredità in Mercedes. «Toto è uno di famiglia – ha raccontato il baby pilota-, c’è un rapporto che va molto oltre quello professionale». Quando si arrabbia il boss austriaco lo chiama Andrea, altrimenti è sempre è soltanto Kimi. «Che non è per Kimi Raikkonen, che pure è un grande pilota, ma è perché ai miei piaceva l’idea di mettere anche un nome straniero». La sorellina infatti si chiama Maggie.  Da  bambino Kimi obbligava il papà e la mamma Veronica a fermarsi negli Autogrill per comprare le macchinine: «Passavo ore a costruire le piste sul pavimento». 

Antonelli in F1 prima di ottenere la patente 

Prima ancora di ottenere la patente stradale ha iniziato a guidare bolidi di 1000 cavalli: la Mercedes credeva talmente in lui da mettere in piedi un costoso programma di test privati per prepararlo al debutto in F1 dopo essere passato per  lemani dei migliori nelle serie propedeutiche. Formula 4, Formula Regional, Formula 2 con la scuderia Prema, la palestra dei campioni per cui è passato anche Leclerc.. Esordio in una sessione ufficiale di F1 lo scorso settembrea a Monza nelle prime libere, da dimenticare: fuori pista dopo un paio di giri. «Una lezione che non dimentico, ci sono stato male per giorni. Quell’incidente mi tormentava».  Errore mai più ripetuto, perché lui è uno che impara in fretta e non commette due volte lo stesso sbaglio. 

16 giugno 2025 ( modifica il 16 giugno 2025 | 12:08)

16 giugno 2025 ( modifica il 16 giugno 2025 | 12:08)

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