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Juventus, Vlahovic blocca il mercato e condiziona Comolli. Continuano i colloqui con Sancho, Palestra la nuova idea

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Da direttore generale dei due campi, il prato e la scrivania, Damien Comolli sta assemblando la nuova Juve: se l’arrivo (dal Lille) di Jonathan David è stata la copertina, il copione ha sempre previsto l’idea di puntellare la credibilità della panchina — prolungando il contratto a Igor Tudor — e di rafforzare il sostegno allo stesso tecnico e alla squadra. Quello che, alla fine, è tragicamente mancato a Thiago Motta. E non perché Cristiano Giuntoli fosse assente, anzi era diventato cintura nera di interviste pre e post partita, ma forse non c’era chi potesse legare il club allo spogliatoio, ascoltare le perplessità dell’allenatore e raccogliere i pensieri dei giocatori. Sotto la tempesta.

Il ruolo di Modesto nella nuova Juve

Sarà l’ordine di servizio per François Modesto, 46 anni, incipit a Bastia e casa in giro per l’Europa, tra Cagliari, Monaco, Olympiakos, Nottingham Forest, Monza da ultimo, tra i tacchetti da difensore e la giacca da dirigente: alla Continassa, da dove si aspetta l’investitura, dovrà appunto avere un ruolo di raccordo tra società e squadra, occupandosi di tutto ciò che riguarda le prestazioni dei bianconeri. Due comandamenti: quelli di Comolli e i dati, l’alfabeto che lo unisce al direttore generale. Insomma, quel che si cercava, tra competenze tecniche e gestionali, dopo tre stagioni al fianco di Adriano Galliani uno che, sui rapporti con allenatori e calciatori, potrebbe tenere un master. È stato preferito, tra i vari candidati, pure a Javier Ribalta, ex capo scout della Juve negli anni ruggenti, poi United, Zenit, Parma, Marsiglia, per un solidissimo curriculum più da direttore sportivo. Anche se molto difficilmente verrà scelto per quel ruolo.

Vlahovic blocca il mercato

Nell’attesa — non breve — lo shopping lo sta dirigendo Comolli, che avrebbe comunque la supervisione, pure con l’assunzione del ds. Un mercato che continua a essere bloccato da Vlahovic, colui che da soluzione è diventato problema. Esordì (in bianconero) il 6 febbraio 2022 proprio contro Tudor, all’epoca sulla panca del Verona, il tecnico che, al primo passo, rassicurò tutti: «Dusan è più forte di Osimhen». Come no. Detto che il passaggio del nigeriano al Galatasaray pare complicarsi, è ugualmente complesso farlo atterrare a Torino senza aver prima alleviato il monte ingaggi dai 12 milioni del serbo: situazione intricata, visto che il centravanti peserà a bilancio 41,75 milioni, tra stipendio e valore sui libri contabili (19,55 milioni). Morale, più una questione di levarsi l’ingaggio che di evitare una minusvalenza. Motivo per cui la risoluzione consensuale sarebbe un mezzo salasso, ma non viene esclusa.

Shopping bloccato, ma solo in parte: essere vincolati ai quattrini non significa rinunciare alla idee. Così, Madama non molla il Psg per Kolo Muani, aspettando di conoscere il catalogo dei numeri 9. Come vanno avanti i colloqui con lo United per Jadon Sancho, 25 anni come David, talento smisurato che a Manchester ha fatto malissimo: «Il nostro peggior acquisto», si sfogano sui social i tifosi dei Red Devils. Potrebbe però essere un profilo da Moneyball: scommettere su chi, altrove, ha fallito. Con Alberto Costa in uscita, spunta l’idea di Marco Palestra, 20 anni, esterno destro dell’Atalanta. Si annuncia invece durissima per André, brasiliano del Wolverhampton, mentre in porta, in caso di addio di Perin, potrebbe esserci il ritorno di Audero.

13 luglio 2025

13 luglio 2025

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