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Juventus e Inter fuori agli ottavi del Mondiale per Club: un mese che ci ha inchiodato ai nostri limiti

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L’eliminazione della Juventus dal Mondiale per club conclude ufficialmente la stagione del calcio italiano, e usando la lente d’ingrandimento sull’ultimo mese tira giù una malandata serranda sul disastro interista di Monaco, sulla catastrofe azzurra di Oslo (con tutto ciò che ne è seguito), e su questa post-season americana nella quale i nostri club si sono fermati agli ottavi di finale. Un mese che ci ha inchiodato ai nostri limiti, ma che almeno si chiude con una sconfitta dignitosa della Juve contro il Real Madrid. La manita consegnata dal Manchester City resta episodica: ieri sera Tudor ha organizzato una partita difensiva di buona sostanza, affidando nel primo tempo a Yildiz e Kolo Mouani le sortite che con un pizzico di precisione in più avrebbero messo in affanno l’offensiva un po’ sincopata del Real. Privato della profondità, Vinicius dimezza la propria pericolosità; non ci fosse il portentoso Valverde a turare le falle dietro, spingere a centrocampo e calciare con naturalezza da tre punti, il Real sarebbe anche più attaccabile.

I segnali positivi per il futuro della Juve di Tudor

Vince su un cross girato in porta dal ragazzino Garcia, e i venti minuti del debilitato Mbappé non aggiungono niente. La sensazione è che con Psg e Bayern da questa parte del tabellone, le finali anticipate si svolgeranno qui. La Juve ha utilizzato bene queste settimane americane. La nuova dirigenza si è mossa in modo ordinato e razionale, dando potere a Tudor col rinnovo contrattuale prima della partenza a evitare retropensieri, e chiedendogli di concludere la valutazione sulla rosa che la necessità di qualificarsi alla Champions aveva lasciato un po’ in sospeso. Tudor e la Juve rientrano in Italia consapevoli che il loro giovane numero 10 merita il contratto importante che firmerà all’atterraggio, perché Yildiz possiede strappi rari nei quali salta avversari come birilli, ed è lecito attendersi che crescendo li moltiplichi. Dando per imminente il rientro di un difensore decisivo come Bremer, la Juve ha un tronco sul quale costruire: anche ieri le parate di Di Gregorio sono state molte e convincenti, mentre a centrocampo l’energia di Kephren Thuram si fa sentire sia nella chiusura degli spazi che nel lancio del contropiede. Davanti a Yildiz, infine, Kolo detta bene la profondità, come si è visto nell’occasione iniziale: stravinta la concorrenza interna con Vlahovic, vediamo se Comolli riesce a spuntare uno sconto dal Psg. Mancano di certo un altro attaccante centrale, un difensore di fascia e un regista di forte personalità, mentre l’ultimo mistero da chiarire resta Koopmeiners, amletico anche in America. Ma c’è una strada tracciata con maggiore chiarezza rispetto al passato, e questo porterà frutti.

2 luglio 2025

2 luglio 2025

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