
La perfezione non esiste, ma è ciò che chiede Juric ai suoi per tenere testa alla Juve stasera alle 18, in un Allianz Stadium stracolmo come nelle grandi occasioni. La gara diretta da Sozza (visibile su Dazn) è un antipasto della Champions di martedì contro il Bruges, visto il livello della rosa bianconera. «La Juve è una grande squadra, può fare qualsiasi cosa, ha un sistema di gioco e concetti simili ai nostri. Sarà dura, già il test estivo sembrava una partita vera, per questo dobbiamo essere perfetti e dare il massimo», ha riassunto ieri in conferenza stampa il tecnico dell’Atalanta.
Tra giocatori infortunati — Scamacca ancora senza data di rientro per quel ginocchio che non si sfiamma, Scalvini e Hien attesi domani da visite mediche per capire se potranno esserci contro il Bruges — e pedine convocate all’ultimo minuto, De Ketelaere ed Ederson, Juric butta qua e là indizi di formazione: «Non arretro de Roon in difesa, faccio giocare il ragazzo. Ha fatto una bella partita, è stato attento, continuiamo in quella posizione con lui per non stravolgere». Il ragazzo in questione è il 17enne Ahanor, che si è guadagnato il debutto da titolare dopo aver sostituito degnamente Scalvini e Hien: un anno dopo l’esordio in Serie A contro la Juve, giocherà per la prima volta con l’Atalanta dal primo minuto sempre con i bianconeri. Accanto a lui Djimsiti e Kossounou, tra i pali un Carnesecchi «che sta lavorando sui dettagli, ha ancora margini di miglioramento» per Juric.
Ederson, pur convocato, più probabilmente sarà pronto per la gara di Champions. A centrocampo rimarrà quindi de Roon insieme a Pasalic, che in questo momento l’allenatore non vede nei tre davanti: «Voglio schierare un tridente fatto di attaccanti». De Ketelaere e Lookman sono pronti, ma potrebbero giocare a gara in corso visto che il belga si è allenato col gruppo per l’intera seduta solo ieri e il nigeriano «sta ritrovando la forma, pian piano cercheremo di aumentare i minuti per portarlo a pieno regime». Anche perché il tecnico connazionale di Tudor non vede il tridente Samardzic-Sulemana-Krstovic come un piano B: «Hanno tecnica, qualità, corsa e sostanza. Non esistono attaccanti alternativi, c’è solo chi sta meglio ed è più in forma».
Maldini, ad esempio, deve ancora migliorare molto per sfruttare le sue doti di velocità e tiro, mentre Krstovic, che ha già preso parte a 5 gol e ha appena segnato una doppietta proprio a Torino, ha passato tutta la settimana sul campo di Zingonia a curare al dettaglio ogni movimento e suggerimento, senza darsi pace in caso di errori. La perfezione non esiste, ma va cercata proprio nei dettagli: «Dobbiamo affrontare la Juventus con umiltà e pensare a noi stessi senza alcun tipo di proclama, bisogna essere perfetti in fase difensiva e di possesso palla», conclude Juric. Sulle fasce non potrà affidarsi alla spinta di Zalewski che rientrerà dopo la sosta, «il quinto è un ruolo in cui bisogna essere freschi e al massimo», ma ci sono Bellanova e un ritrovato Zappacosta.
Finora i bergamaschi hanno perso solo una delle ultime 18 trasferte in campionato e hanno mantenuto 11 volte la porta inviolata fuori casa, ma di contro la Juve ha vinto 10 delle ultime 11 gare all’Allianz Stadium in Serie A, perdendo proprio contro l’Atalanta lo scorso 9 marzo. La squadra di Juric ha però affrontato la Juve più recentemente, per il Trofeo Bortolotti il 16 agosto (1-2, David, Vlahovic e Samardzic), e ha avuto modo di testare il livello di Yildiz, uno che fa la differenza, anche se Juric mette in guardia pure da Conceicao e Zhegrova che portano accelerazioni e tecnica.
«Conceicao è però affaticato, deciderò all’ultimo. Siamo carichi e concentrati per affrontare un avversario forte e molto fisico, non sentiamo la stanchezza», dichiara l’allenatore della Juve, Tudor. Vlahovic è più incisivo dalla panchina, in pole c’è David per il ruolo di numero nove, ma anche Openda spera in un posto nel 3-4-2-1. Il tecnico bianconero, accostato all’Atalanta nel toto panchina dopo l’addio di Gasperini, ha come parole chiave «zero errori e attenzione al dettaglio». Le stesse di Juric, che omaggia: «Il mio migliore amico? Un amico: sono contento che sia sulla panchina di una squadra da Champions, è il riconoscimento ad una carriera ricca di grandi risultati spesso sottovalutati».
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27 settembre 2025
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