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Jane Austen, Steinbeck, Tolkien: le serie riscoprono i classici

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Niente di più facile che ispirarsi a qualcosa di già scritto, soprattutto se bestseller. Alla ricerca di continui e nuovi spunti le piattaforme sfoderano un classico: il ritorno ai classici. Romanzi che tutti conoscono trasformati in audiolibri con attori in movimento, ovvero serie tv dal richiamo sicuro, complice il brand di partenza. Dopo Il Gattopardo da Giuseppe Tomasi di Lampedusa e il prossimo Orgoglio e Pregiudizio da Jane Austin, Netflix aggiunge alla sua libreria un altro grande classico della letteratura mondiale: L’Età dell’Innocenza di Edith Wharton. 

Pubblicato nel 1920, ambientato mondo dell’alta società newyorkese di fine Ottocento racconta la storia del triangolo di sentimenti tra l’avvocato Newland Archer — già fidanzato con la bella ma innocua May Welland — ed Ellen Olenska, donna ribelle, scandalosamente separata, e troppo schietta per il mondo formale dell’epoca: un amore che si dissolve in nome di rigide convenzioni e formali ipocrisie. La piattaforma di streaming ha affidato il compito di adattare questo classico della letteratura americana a Emma Frost con l’obbiettivo di mantenersi fedele al romanzo di Edith Wharton ma anche di avvicinarsi alla sensibilità delle nuove generazioni confrontando i suoi giovani protagonisti con gli eterni interrogativi su che cosa siano l’amore e il desiderio. La scrittrice nel suo libro rappresentò i tormenti che ancora influenzano le relazioni nell’eterna indecisione tra cosa si dovrebbe e cosa si vorrebbe fare. Obbedire al cuore o al cervello? Un dilemma a cui ognuno risponde a suo modo.

Netflix si prepara intanto a far lo stesso tipo di operazione anche con La Valle dell’Eden dal romanzo di John Steinbeck: nel cast della serie diretta da Zoe Kazan, nipote di Elia Kazan che diresse il film con James Dean, ci sarà Florence Pugh nella parte dell’antieroina Cathy Ames. TimVision ha appena rilasciato il ritorno di The Handmaid’s Tale (sesta stagione), ispirata al longseller Il racconto dell’Ancella della canadese Margaret Atwood, ambientato in un futuro distopico dove le donne sono brutalmente soggiogate; mentre AppleTv+ ha puntato su Watson: elementare che sia ispirata ai romanzi di sir Arthur Conan Doyle (1859-1930) da una prospettiva insolita, il protagonista sarà infatti il dottor John Watson (Morris Chestnut), braccio destro di Sherlock Holmes, e la trama sarà ambientata un anno dopo la morte di quest’ultimo a opera di Moriarty.

Prime Video sta lavorando alla terza stagione del Signore degli Anelli, suggerita dall’universo di Tolkien che da anni rappresenta una miniera inesauribile da cui attingere, così come dai libri di Rick Riordan arriverà per Disney+ una serie su Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo. Rimanendo sempre nel mondo fantasy invece su Sky e Now sono in calendario la terza stagione di House of the Dragon e un altro spin-off legato alle suggestioni del Trono di Spade di George R. R. Martin: A Knight of the Seven Kingdoms, un prequel che utilizzerà come base del racconto le sue novelle incentrate sulle avventure del cavaliere errante Dunk e sul futuro re Aegon V della casa Targaryen.

Entro la fine del 2025 è previsto l’arrivo del remake a puntate di un altro grande classico della letteratura anglosassone: nel nuovo Orgoglio e Pregiudizio, Emma Corrin e Jack Lowden avranno i ruoli di Elizabeth Bennett e Mr. Darcy. Ennesima prova del potere della televisione, brillante come pochi nel mettere in scena le idee altrui.

27 aprile 2025

27 aprile 2025

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