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Italia, l’imperativo di Gattuso a partire da stasera contro Israele: tornare a difendere

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A vederli in piedi in panchina, ognuno dei tre calato nel proprio ruolo, l’idea di Italia che subito viene in mente è quella di una squadra che difendeva come se da un gol in più (o in meno) passassero quasi le sorti di un Paese intero. Il c.t. Gattuso, Bonucci l’assistente apprendista e Buffon il direttore che ha voluto Rino sulla panchina bollente: cosa avranno pensato nella notte di Debrecen un mese fa, quando l’Italia ha preso 4 gol da Israele, rimediando al 91’ con un tiro beffardo di Tonali? 

Grazie a quella vittoria, oggi contro lo stesso avversario all’Italia può bastare anche un pareggio per arrivare al playoff per il Mondiale. Ma servono segnali forti da piantare lungo il cammino. E uno di questi deve essere il divieto di accesso agli avversari. Il battibecco a distanza tra Spalletti e Acerbi può andare avanti a oltranza, ma l’operazione chirurgica che ha tolto l’interista dai convocabili per l’Europeo e poi il suo rifiuto della convocazione contro la Norvegia a giugno, hanno lasciato l’Italia senza il miglior marcatore della vecchia scuola. 

E in assenza di un profilo simile hanno convinto prima Spalletti e adesso Gattuso a una scelta ibrida, anche per gli infortuni di Buongiorno e la scarsa esperienza di Coppola: una difesa a quattro che poi diventa a tre in impostazione, ma senza «quel» tipo di marcatore dentro l’area. Il gol preso dopo 25’’ con l’Albania all’Europeo, le due sberle con cui la Svizzera ci ha rispedito a casa, poi i tre gol subiti nel primo tempo in Germania a marzo in Nations (uno fantozziano), l’umiliazione in Norvegia, quella evitata all’ultimo con Israele e persino la papera di Donnarumma contro l’Estonia sabato scorso, ci raccontano troppo spesso di una squadra che rischia grosso quando, per vari motivi — tra cui una superficialità che a volte confina con la presunzione — abbassa l’attenzione e la tensione. 

E non sempre la rimonta è dietro l’angolo. Tra un mese a San Siro arriva Haaland (con Nusa e Sorloth) e farà il tagliando alla nuova Italia di Rino. In attacco, ma soprattutto in difesa. Perché senza di quella non c’è mai stata una grande Italia.

14 ottobre 2025

14 ottobre 2025

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