Il gruppo Lufthansa si dice finora soddisfatto dell’investimento in Ita Airways, la compagnia italiana di cui detiene il 41%. Per questo sull’asse Francoforte-Roma si lavora per far salire il colosso europeo al 90% il prossimo giugno, accelerando il processo di integrazione in una realtà che include Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Discover, Air Dolomiti, il cargo, la manutenzione. È quanto apprende il Corriere da due fonti a conoscenza delle discussioni.
I numeri
Resta il tema dell’indebitamento dell’azienda italiana — quello finanziario netto, al 31 dicembre 2024, era di 2,4 miliardi di euro — che dovrebbe ridursi con l’attuale gestione, a Fiumicino, del ceo Joerg Eberhart. Lufthansa — che a gennaio, dopo aver versato 325 milioni di euro, ha espresso due membri su cinque del cda — sta ragionando con il Mef di esercitare l’opzione per salire al 90% il 30 giugno 2026, proseguono le fonti, che sottolineano la natura «preliminare» delle discussioni.
Cosa prevede l’intesa
Secondo gli accordi, i tedeschi pagheranno altri 325 milioni per l’ulteriore 49%, più 100 milioni di «earn out» al raggiungimento di alcuni obiettivi da parte di Ita. È uno dei nodo, questo del bonus, tra quelli da sciogliere.
L’intenzione di salire al 90% comporterebbe un aggiornamento del board, con quattro consiglieri su cinque scelti da Lufthansa, anche se la casella della presidenza — oggi in capo al Mef — potrebbe restare italiana. Una decisione finale è attesa tra aprile e maggio.
La notifica all’Antitrust Ue
Dopo il 30 giugno Lufthansa e Mef dovranno tornare all’Antitrust Ue per notificare la mossa che comporterebbe un cambio di gestione, da quella attuale (congiunta) a una a guida tedesca. Ma in questo caso, stando alle fonti, non dovrebbe consumarsi lo psicodramma che ha caratterizzato l’investimento iniziale, con l’imposizione di sacrifici agli italo-tedeschi come la cessione di un importante pacchetto di slot (i diritti di decollo e atterraggio) a Milano Linate a easyJet, Air France-Klm e British Airways-Iberia, la consegna di alcune frequenze su una decina di collegamenti intra-europei e la sottoscrizione di accordi con i rivali per garantire un minimo di concorrenza sulle rotte transatlantiche.
Le parole del capo di Lufthansa
Entro il 2033 il gigante dell’aviazione potrà prendersi il restante 10% (per 79 milioni), anche se a Francoforte ritengono importante la presenza dello Stato italiano nel vettore tricolore. Lufthansa e Mef non commentano. Il ceo del gruppo, Carsten Spohr, a margine di un evento ristretto a Francoforte, ha detto al Corriere che «i progressi su Ita sono migliori di quelli pianificati e lo stesso si può dire anche dal punto di vista finanziario». «L’integrazione sta procedendo speditamente», ha confermato. Certo, «Ita non è ancora al punto di avere un margine di redditività sufficiente — ha precisato —, ma lo sapevamo che ci sarebbe voluto più di un anno per vedere dei risultati solidi. Posso però dire di essere felice del punto in cui siamo con l’investimento».
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11 settembre 2025
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