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Israele cancella post di cordoglio sul Papa: l’ira degli ambasciatori. E il rumoroso silenzio Netanyahu

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Il silenzio, in questo caso, sta facendo rumore. Ma non solo non arriva nessun messaggio di condoglianze da parte del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, né dal ministro degli Esteri Gideon Sa’ar per la morte di Papa Francesco: Sa’ar ha addirittura chiesto la cancellazione dei post pubblicati dalle ambasciate israeliane nel mondo, scatenando indignazione tra gli ambasciatori israeliani, in particolare quelli nei paesi cattolici. I post recitavano:  «Riposa in pace, papa Francesco. Che la sua memoria sia una benedizione».

Solo il presidente Isaac Herzog ha lasciato un pensiero rivolto al Papa: «La speranza che la sua memoria possa ispirare atti di gentilezza e speranza per l’umanità».

I funzionari israeliani non hanno nascosto il motivo di questo silenzio e di queste clamorose cancellazioni: sono le dichiarazioni del Papa su Gaza che non piacciono all’amministrazione di Gerusalemme. Frasi come: «Quello che sta succedendo a Gaza non è una guerra. È crudeltà»; «Ha le caratteristiche del genocidio». O accuse a Israele di «bombardare i bambini e falciarli con le mitragliatrici». 

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22 aprile 2025 ( modifica il 22 aprile 2025 | 19:41)

22 aprile 2025 ( modifica il 22 aprile 2025 | 19:41)

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