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Inter, occasione d’oro con il Fluminense: i quarti valgono altri 12,2 milioni. E in caso di vittoria, negli Usa arriverà Bonny

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L’occasione è d’oro. L’Inter si gioca il passaggio ai quarti del Mondiale contro il Fluminense in uno stadio intitolato alla Bank of America, in mezzo ai grattacieli del secondo distretto finanziario più importante degli Usa dopo New York: viene quasi naturale pensare per prima cosa ai 12,2 milioni di premio per l’accesso al turno successivo — come un quarto di finale di Champions — anche se per la prima volta il tema forte per i nerazzurri, rimasti due settimane nella costa Ovest, è soprattutto quello del caldo umido, unito all’allerta meteo: l’esempio di Chelsea-Benfica sospesa nello stesso stadio sabato per due ore a quattro minuti dalla fine per una tempesta che non è mai arrivata sulla città, fa capire che in questo faraonico Monopoli calcistico da un miliardo di montepremi le variabili sono davvero molte.
Compresa quella del mercato, dato che il francese Bonny acquistato dal Parma a 24 milioni più 2 di bonus domani si sottoporrà alle visite mediche a Milano e potrebbe volare a Orlando se l’Inter passerà il turno, ed essere a disposizione quindi venerdì 4 contro la vincente di City-Al Hilal (la squadra di Inzaghi), anche se in condizione chiaramente non ottimale.

Pio Esposito a parte, tocca a Sebastiano o Thuram?

Del resto in questo torneo di passaggio fra una stagione e l’altra bisogna un po’ arrangiarsi: Pio Esposito ieri ha fatto solo fisioterapia ed esercizi di scarico dopo il fastidio muscolare del giorno prima, quello del suo ventesimo compleanno. Non ha lesioni, ma per precauzione dovrebbe lasciare spazio al fratello Sebastiano, già titolare nelle prime due partite, o a Marcus Thuram, a sua volta di rientro dopo l’affaticamento muscolare sofferto contro il Monterrey nella prima uscita. L’unica certezza è sempre Lautaro, a segno due volte, chioccia dei baby che ruotano attorno a lui (c’è anche Carboni, decisivo con l’Urawa), ma desideroso anche di vedere accanto a sé la versione migliore di Marcus e non solo l’ennesima acconciatura diversa del francese.

«Il Fluminense è una squadra più forte di quelle che abbiamo affrontato finora — certifica il brasiliano Luis Henrique, altro acquisto dell’estate —: hanno qualità, aggressività nell’uno contro uno, e dovremo essere molto concentrati per batterli: sarà una partita dura». L’ex playboy Renato («Ho avuto cinquemila donne» disse in passato) non è più il personaggio da film che sbarcò alla Roma nell’estate 1988 con frasi rimaste nella storia («Più che i terzini, dovranno essere le loro mogli a stare attente a me») a differenza del suo rendimento da bidone. Oggi è un allenatore che è riuscito a fare il bis nel 2017 con il Gremio della Libertadores vinta da giocatore e ha preso la guida del prestigioso Flu, che ha vinto la Champions sudamericana nel 2023, con Diniz in panchina: quella era una squadra più spavalda, questa si adatta all’avversario e potrebbe giocare con quel blocco difensivo basso che l’Inter un po’ soffre, con il 40enne Thiago Silva a comandare la difesa e il portiere dei record Fabio, 44 anni e 507 partite senza subire gol (una in più di Buffon) a cercare un’altra impresa.

L’Inter vista con il River sembra essere entrata del tutto in questo Mondiale, anche grazie alla botta di gioventù, alla crescita dei nuovi arrivati (più Sucic che Luis Henrique) e ai nuovi input di Chivu e del suo staff. L’obiettivo è non fermarsi e nel frattempo pensare a plasmare la nuova squadra: Calhanoglu, ieri attraverso il suo barbiere (sembra uno scherzo ma è così), continua a mandare ammiccamenti social al popolo del Galatasaray. Ma il club turco per ora non fa mosse, perché i sogni si pagano: non meno di 25 milioni.

30 giugno 2025

30 giugno 2025

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