
«Lautaro, sorridi di più». La ricetta di Cristian Chivu per il suo bomber a secco proprio dall’ultima sfida di Champions a Bruxelles è semplice: “Ci deve mettere felicità e passione se le responsabilità gli annebbiano i pensieri. Gli ho detto tu sai chi sei, sai quello che rappresenti: impara anche a sorridere”.
Per dare una mano al capitano dell’Inter dopo un mese esatto torna a disposizione Marcus Thuram, che però partirà dalla panchina. L’ipotesi che a giocare dall’inizio contro i kazaki del Kairat Almaty, siano i baby Bonny ed Esposito è concreta. Ma con Chivu e con Lautaro, mai dire mai. Anche sul difensore centrale dopo due partite consecutive con Bisseck titolare, il tecnico chiosa, anche se non tutti – a partire da Acerbi in panchina 7 volte su 13 partite – gradiscono: «In tanti possono giocare in mezzo e io mi prendo le responsabilità delle mie scelte. Qualcuno è più incazzato perché non ha giocato quando si aspettava, ma le mie scelte sono sempre ragionate».
Il Kairat, campione del Kazakistan, unica squadra della storia a qualificarsi partendo dal primo turno preliminare, è arrivata lunedì a Milano, dopo un viaggio di 8 ore e 4 ore di fuso da recuperare: «Dicono che l’Inter ha avuto un avvio facile di Champions? Non sto ad ascoltare gli altri, ci aspetta una gara non semplice: la Champions non è mai scontata e non manchiamo mai di rispetto a nessuno. Senza contare che possiamo migliorare ancora e stiamo lavorando per dare continuità: sappiamo che la tempesta arriverà di nuovo, perché il calcio è così, ma dobbiamo imparare a stare a testa alta e dritta e aspettare che passi, per poi goderci il sole».
Nella tempesta, quanto meno emotiva, è Josep Martinez, dopo la tragedia che lo ha coinvolto una settimana fa con l’investimento e l’uccisione di un uomo sulla strada per Appiano: «Per noi è importante integrarlo nel gruppo, stargli vicino – dice Chivu – . Non è semplice per lui, ma per nessuno lo sarebbe. È una cosa più delicata di quanto qualcuno possa pensare. Aspetto le indagini, anche se a quanto pare lui non ha colpe, ma una persona non c’è più. Noi dobbiamo stargli vicino, supportarlo e accettare che la vita a volta non è come noi desideriamo. Bisogna superare determinati momenti».
4 novembre 2025 ( modifica il 4 novembre 2025 | 15:30)
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