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Infiltrazioni mafiose a Pomigliano d’Arco, il Viminale: il Comune non va sciolto

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Il Ministero dell’Interno ha decretato il non luogo a procedere per lo scioglimento del Comune di Pomigliano d’Arco, ritenendo infondate le ipotesi di infiltrazioni camorristiche all’interno dell’amministrazione municipale. La decisione, firmata dal ministro Matteo Piantedosi lo scorso 23 luglio e pubblicata oggi, chiude una procedura avviata mesi fa su impulso della Prefettura di Napoli.

I controlli

Il provvedimento del Viminale esclude «la sussistenza dei presupposti previsti dall’articolo 143 del Testo unico degli enti locali», norma che disciplina lo scioglimento degli organi elettivi nei casi di condizionamento da parte della criminalità organizzata. La Commissione d’accesso aveva condotto un’approfondita attività ispettiva nei mesi scorsi, esaminando atti amministrativi, documentazioni interne e svolgendo audizioni di dirigenti e amministratori.

La relazione finale

La relazione finale non ha evidenziato elementi tali da far ipotizzare collegamenti, né diretti né indiretti, tra l’amministrazione guidata dal sindaco Raffaele Russo e ambienti della criminalità organizzata. Un verdetto netto, che chiude definitivamente un’indagine che aveva sollevato polemiche e tensioni politiche. Soddisfazione è stata espressa dal primo cittadino, che ha parlato di una «pagina dolorosa finalmente archiviata».

La reazione del sindaco Russo

«Oggi – dichiara Russo – è stato finalmente restituito l’onore e la dignità che la Città di Pomigliano d’Arco, la sua Amministrazione Comunale e l’intero Consiglio Comunale meritano. Il decreto del Ministero dell’Interno che sancisce il non scioglimento per infiltrazioni camorristiche certifica, nero su bianco, ciò che abbiamo sempre sostenuto con fermezza, a testa alta e senza esitazioni: in questo Comune non è mai esistita alcuna forma di collusione con la criminalità organizzata. La camorra non ha mai avuto cittadinanza in questo Palazzo. E mai l’avrà». Il sindaco ha poi puntato il dito contro le opposizioni, accusate di aver strumentalizzato politicamente la vicenda.
«Nonostante il fango gettato da alcune forze di opposizione che hanno tentato di infangare il buon nome della nostra città – prosegue – la verità è emersa con chiarezza grazie al lavoro della Commissione d’accesso, al Prefetto di Napoli e al Ministro dell’Interno. Oggi Pomigliano riceve un sigillo di legalità». Infine, Russo rivendica il risultato come un atto di giustizia verso tutta la comunità cittadina.

La vittoria

«Questo decreto rappresenta non solo una vittoria dell’istituzione comunale, ma un atto di giustizia nei confronti di un’intera comunità che ha sempre dimostrato integrità e trasparenza. Le falsità, le voci e le illazioni vengono finalmente messe a tacere. Andiamo avanti, con ancora maggiore determinazione, al servizio dei cittadini e come sempre nel pieno rispetto della legalità».


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6 agosto 2025 ( modifica il 6 agosto 2025 | 11:48)

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