Incidenti d’auto, la Cassazione: «Il guidatore è sempre responsabile se il passeggero non ha la cintura»

La Corte di Cassazione ha chiarito con una nuova sentenza una delle casistiche più controverse in tema di sicurezza stradale. Con la sentenza n. 46566 del 18 dicembre 2024, sancisce che se a seguito di un incende uno dei passeggeri senza cintura muore il conducente ne risponderà in sede penale. La sua colpa? Non aver preteso che i passeggeri indossassero le cinture.

La sentenza

Secondo quanto disposto nella sentenza, la Cassazione ha stabilito che «risponde di omicidio colposo chi, prima di intraprendere la marcia del veicolo con passeggeri a bordo, non esige che costoro indossino la cintura di sicurezza, verificando che lo facciano e in caso di renitenza, rifiuti il trasporto, continuando a verificarlo durante la marcia, anche con l’aiuto degli altri passeggeri trasportati, interpellando direttamente il passeggero». Inoltre la Cassazione ha ribadito che «il conducente di un veicolo è tenuto, in base alle regole della comune diligenza e prudenza, ad esigere che il passeggero indossi la cintura di sicurezza e, in caso di sua renitenza, anche a rifiutarne il trasporto e ad omettere l’intrapresa marcia (Sez. 4 n. 39136 del 27/09/2022) e ciò a prescindere dall’obbligo e dalla sanzione a carico di chi deve fare uso della detta cintura».

Il caso

Nel caso specifico, la sentenza è arrivata a conclusione del caso di una donna di Alatri (FR) che nel 2015 è rimasta coinvolta in un grave sinistro stradale mentre si trovava alla guida di un’auto in compagnia di altre tre persone, di cui solo una indossava correttamente la cintura. L’incidente ha causato la morte di uno dei due passeggeri senza cintura di sicurezza, che era seduto sul sedile posteriore. Nel prendere questa decisione, la Suprema Corte si è anche rifatta a precedenti sentenze del 1996, 2003, 2020 e 2022 sulla responsabilità del conducente che non fa indossare le cinture ai propri passeggeri.