
DALLA NOSTRA INVIATA LONDRA «Credo che abbiamo molto lavoro da fare, la Chiesa non è in un buon momento, abbiamo avuto molta cattiva pubblicità. Mi impegnerò per lenire le ferite e portare riconciliazione». Con queste parole il 30 luglio Cherry Vann, 66 anni, ha voluto ringraziare i vescovi che l’hanno eletta a capo della Chiesa Anglicana del Galles, un ruolo mai ricoperto da una donna, che per giunta è lesbica, in Gran Bretagna.
Determinata, coraggiosa ma anche prudente (non ha rivelato la sua omosessualità per 30 anni)la neo-arcivescova ha davanti a sé un compito per nulla facile. Il suo predecessore Andrew John si è dovuto dimettere a giugno dopo che sono emersi diversi episodi di alcolismo, molestie sessuali e bullismo che non lo coinvolgevano personalmente ma che hanno comunque intaccato la credibilità della diocesi. È la svolta che molti aspettavano per buttarsi dietro le spalle scandali e diatribe sulla sessualità. Ma non è affatto detto che la nomina spiani la strada al matrimonio omosessuale in chiesa. Anzi. Sul tema la primate ha subito sgombrato il campo dagli equivoci: «Personalmente non sento il bisogno di sposarmi in chiesa», ha detto ieri al Guardian. «Wendy (la sua compagna ndr) ed io stiamo insieme da 30 anni, abbiamo pronunciato i nostri voti e siamo impegnate l’una verso l’altra. Il matrimonio gay in chiesa è inevitabile, credo. La domanda è quando. Ci sono persone che sono molto contrarie e, come leader, devo onorare la loro posizione, che è teologicamente fondata. Non è mio compito imporre qualcosa che alienerebbe una buona parte del clero». I tempi non sono maturi. Lo dimostra il fatto che la nomina abbia già suscitato critiche in alcuni ambienti, al punto che un gruppo l’ha definita «tragica».
Nata nel 1958 a Whetstone, nel Leicestershire, Cherry ha seguito le orme del padre, organista di chiesa, studiando al Royal College of Music. È entrata in una scuola teologica anglicana nel 1986 ed è diventata sacerdote, tra le prime in Uk, nel 1994 e arcidiacono di Rochdale nel 2008. Poi cinque anni fa la nomina a vescova di Monmouth e l’annuncio pubblico dell’unione civile con Wendy Diamond, sua compagna da 30 anni. Anche perché in Galles dal 2021 i preti omosessuali possono contrarre unioni civili, cosa che, al contrario, non è permessa in Inghilterra. «Per anni abbiamo tenuto segreta la nostra relazione perché temevo di ritrovarmi smascherata in prima pagina su un giornale» spiega. E ammette: «Altre persone sono state più coraggiose di me e hanno reso pubblica la loro sessualità. Molte di loro ne hanno subito le conseguenze, soprattutto quando si sono presentate per l’ordinazione». Vann sarà intronizzata nella sua cattedrale di Newport in autunno ma c’è già chi vorrebbe candidarla a sostituire Justin Welby, l’arcivescovo di Canterbury che si è dimesso lo scorso novembre.
5 agosto 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
5 agosto 2025
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