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Imprese senza aree produttive in Alto Adige, gli industriali rilanciano: «Prezzi folli, le aziende fuggono»

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Seppur con qualche distinguo, anche gli industriali appoggiano la richiesta degli artigiani di rivedere il sistema di assegnazione delle aree produttive. «Tutti i terreni che sembrano liberi in realtà sono già stati assegnati. Rischiamo di perdere aziende» conferma Vinicio Biasi, titolare di Microgate e presidente del gruppo bolzanino di Confindustria che rivela di aver ricevuto generose offerte per trasferire la sede in Austria. «Siamo pronti a discutere ma prima di tutto bisogna riutilizzare terreni e aree vuote» sottolinea il presidente della Provincia Arno Kompatscher che però apre ad un confronto sullo sviluppo industriale del fondovalle altoatesino.

«Prezzi alle stelle, le imprese rischiano di fuggire»

«I prezzi di mercato — aggiunge Biasi — sono insostenibili per le aziende. Si parla di cifre che arrivano ai 700 euro al metro mentre in provincia di Trento o di Verona, pe rnon dire in Germania, i prezzi oscillano intorno ai 170-180 euro al metro. Questo rischia di compromettere la competitività delle nostre aziende perchè questi costi in qualche modo incidono e vanno recuperati». Biasi, la cui impresa si è insediata nella nuova sede oltre via Einstein nel 2019, rivela di aver ricevuto generose offerte dall’Austria. «In particolare le aziende innovative ottengono condizioni vantaggiose, spesso non devono nemmeno pagare per il terreno. Qui invece rischiamo di farle fuggire: chi ha bisogno di crescere fatica moltissimo a trovare spazi».
Il caso simbolo è quello di Alpitronic: azienda super innovativa che produce colonnine di ricarica per auto elettriche che da anni cerca di espandersi ma si trova di fronte ad un muro di gomma. «Non hanno lasciato l’Alto Adige solo perchè sono persone fortemente radicate qui: ma se dietro l’azienda non ci fossero famiglie altoatesine ma un fondo di investimento si sarebbero già trasferiti altrove. Non possiamo correre questo rischio».

Il tema dell’assegnazione provinciale

Oltre a ribadire il problema abitativo, che complica l’assunzione di personale, Biasi sottolinea come sia necessario un cambio di paradigma per le aree industriali. «Non è detto che tornare al vecchio sistema della assegnazioni provinciale (come veniva richiesto da Cna) sia la strada giusta. La legge — ricorda il titolare di Microgate — è stata modificata perchè con quel sistema le aziende attendevano fino a sette- otto anni. Tempi incompatibili con quelli dell’economia. Ma è anche vero che la situazione non può rimanere com’è oggi: abbiamo bisogno di regole chiare e di procedure rapide. Altrimenti — conclude Biasi — si rischia di bloccare lo sviluppo».

Il governatore Kompatscher: «Censire le aree esistenti»

La proposta di avviare una discussione sull’assegnazione delle aree non trova contrario il presidente della giunta Arno Kompatscher che però fissa qualche paletto. «É vero che le aree sono poche e anche che in molti casi i tempi sono piuttosto lunghi perché ci sono procedimenti giudiziari che rallentano l’assegnazione. Ma — chiarisce il governatore — è altrettanto vero che ci sono anche molti terreni inutilizzati e capannoni vuoti. Credo che prima di tutto vada fatto un censimento di quello che c’è e poi si può pensare a nuove aree industriali da individuare insieme ai comuni, a cominciare da Bolzano». Kompatscher poi ricorda anche che le aziende innovative possono trovare posto al Noi Techpark dove ci sono ancora spazi disponibili. «Chiaramente — conclude Kompatscher — avendo pochi spazi disponibili dobbiamo puntare su aziende che garantiscono posti di lavoro di qualità e diano un valore aggiunto al territorio».

30 giugno 2025

30 giugno 2025

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