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Imposta bollo su cc

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Vi interrogo su due quesiti. Ci sono dei cc di mio marito defunto in una banca che non mi vengono liquidati, in quanto in causa con degli eredi pretermessi. In particolare ci sono 2 cc con giacenza media inferiore a 5000€, e uno che la supera. La banca preleva l’imposta di bollo su tutti e tre conti. E’ corretto quest’operato? Può la banca bloccare i conti benché sia stata presentata la successione?

Per le persone fisiche l’imposta di bollo di 34,20 euro annui si applica quando il valore medio di giacenza supera 5.000 euro. La cosa importante è che, ai fini del superamento della soglia, non si guarda il singolo conto isolato, ma la posizione complessiva del cliente presso la stessa banca: l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, per verificare se si supera la soglia di 5.000 euro, “devono essere considerati unitariamente tutti i rapporti detenuti dal cliente con la medesima banca”. Se la giacenza media complessiva dei tre conti intestati a Suo marito presso quella banca supera i 5.000 euro, l’esenzione non opera più e l’imposta diventa dovuta. In pratica, molte banche, una volta superata la soglia con il totale delle giacenze, addebitano il bollo su ogni rapporto (quindi su tutti i conti, anche quelli che singolarmente stanno sotto i 5.000 euro), come indicano esplicitamente diversi istituti nella loro documentazione informativa. Per questo motivo è piuttosto probabile che l’operato della banca sia formalmente corretto: la presenza di un terzo conto con giacenza media più elevata porta a superare la soglia e fa scattare il bollo, che viene addebitato su tutti i rapporti riconducibili al medesimo intestatario. Il fatto che due conti, singolarmente, abbiano una giacenza media inferiore a 5.000 euro non è sufficiente a evitare il prelievo, se la posizione complessiva supera la soglia. Il fatto che il conto sia “bloccato” perché intestato a un defunto non fa venir meno il tributo: finché il rapporto resta formalmente aperto, la banca è tenuta ad applicare l’imposta di bollo dovuta per legge e a versarla all’Erario, addebitandola sul conto stesso.
In merito al secondo tema, alla morte del titolare, la banca, ricevuta la comunicazione del decesso, blocca i conti intestati al defunto: si tratta di un comportamento prudenziale e generalizzato, volto a tutelare tutti gli eredi ed evitare prelievi o pagamenti non dovuti. Il conto resta bloccato finché la posizione ereditaria non è chiarita in modo definitivo. La presentazione della dichiarazione di successione è un passaggio necessario, ma non obbliga automaticamente la banca a svincolare le somme, soprattutto quando come nel Suo caso vi sono eredi pretermessi che hanno avviato una causa. In presenza di contestazioni tra eredi, l’istituto di credito, per non esporsi a responsabilità, di solito richiede: o un accordo scritto sottoscritto da tutti gli aventi diritto, oppure un provvedimento del giudice che definisca chi ha diritto a cosa. Fino a quel momento, il mantenimento del blocco è, in linea di principio, considerato legittimo.

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